Tre capitoni fortunati

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31/12/2014

Anziche' in pentola, sono finiti liberi in un fiume!

Durante le cosiddette feste comandate, il numero degli animali ammazzati per essere mangiati subisce un incremento esponenziale. Agli animali che già vengono uccisi tutto l'anno, se ne aggiungono altri ancora, come per esempio il capitone, considerato in alcune zone d'Italia una "prelibatezza" per il Natale.

Si tratta della femmina di anguilla (Anguilla Anguilla) che vive nelle acque dolci, per lo più allevata sulla foce del Po. Ieri, 30 dicembre, Massimo di Alessandria, si è trovato di fronte una scelta: tre capitoni che nuotavano in una scatola di polistirolo davanti al bancone del pesce di un supermercato della sua città. Ecco la sua testimonianza.

Testimonianza di Massimo

Evito sempre di passare davanti ai banconi delle macellerie e delle pescherie. Ma oggi al supermercato non ho potuto fare a meno di passarci davanti e c'erano 3 capitoni vivi che nuotavano in una scatola di polistirolo. Di solito questi animali costituiscono una "prelibatezza" per il Natale. Che potevo fare? Non ci ho pensato due volte, li ho comprati, tutti e tre. La pescivendola era tutta contenta e anche due clienti mi hanno fatto i complimenti. "Come li cucinerà?"... "Non li cucino, li libero, li porto al fiume". Li ho lasciati di stucco. Poco dopo ero al pontile di Rivarone (AL) e li ho liberati nel Tanaro augurando loro buona fortuna.

Un "regalo" - e di questo mi rammarico - purtroppo l'ho però fatto anche alla pescheria, col vile denaro... La differenza sta solo nell'epilogo della storia. Qualcun altro li avrebbe comprati per metterli in pentola. Per me invece la soddisfazione di averli visti per un attimo nuotare nel fiume. Esperienza che mi ha ripagato della spesa, e anche l'aver visto le facce incredule di chi li avrebbe voluti mangiare, pensando forse che fossi matto, e sfilarglieli da sotto il naso o dal loro piatto, non lasciandone loro neppure un "pezzetto". Per quel giorno nessuno ha più potuto comprare capitoni, li avevo presi tutti io :-)

Ecco il video della liberazione:


Come AgireOra, naturalmente non invitiamo a comprare animali per liberarli, sebbene anche Leonardo Da Vinci a volte lo facesse (si dice che aprisse la gabbie degli uccelli venduti al mercato lasciandoli volare via per restituirli alla perduta libertà, dietro pagamento del loro carceriere). Questo perché alla fine ci guadagnano i venditori e il numero di animali uccisi rimane uguale: chi li mangia ne compra lo stesso numero, e in più i venditori guadagnerebbero anche da quelli comprati dagli animalisti. Quindi farlo su larga scala sarebbe solo un regalo per allevatori, pescatori e macellai.

Però ci sono dei casi in cui è del tutto comprensibile e giusto che sentiamo di dover aiutare quegli animali, quelli che vediamo, perché per loro fa davvero la differenza tra la vita e la morte. Per noi è un piccolo gesto, per loro significa evitare una morte atroce e vivere liberi!

Auguriamo loro ogni fortuna e un 2015 libero, nel fiume.

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