OGM: possiamo veramente scegliere?

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14/08/2007

Alcuni temono che i piatti a base di soia siano da evitare perché la soia può essere geneticamente modificata, e pensano che un'alimentazione a base vegetale sia più "rischiosa" in questo senso. Nulla di più sbagliato, è vero esattamente il contrario: per chi non è vegan è impossibile seguire un'alimentazione priva di OGM, mentre un vegan può scegliere.

Introduzione

I consumatori europei, diversamente da quelli statunitensi, sono fortemente scettici verso il consumo di alimenti geneticamente modificati, si tratti di soia, di mais o di qualsiasi altro vegetale. Infatti, solo un italiano su dieci (13%) è disponibile a consumare alimenti contenenti ingredienti OGM, ma a condizione di ottenere uno "sconto" rilevante nel prezzo di acquisto [ISPO2004]. Anche secondo i dati dell'Eurobarometro 2001 (istituito dall'Unione Europea) il 94,6 per cento degli europei rivendica il diritto di scelta, mentre una percentuale del 70,9% dice no ai prodotti alimentari transgenici [BIOTEC2003].

Nei prossimi anni questo genere di alimenti invaderanno comunque il nostro mercato; sara' in teoria possibile fare una scelta consapevole leggendo le etichette, ma rimane il problema del "mescolamento" degli ingredienti lungo la filiera produttiva, per cui gli stessi impianti, camion, ecc. che sono usati per gli OGM sono gli stessi usati per i non-OGM, e quindi un certo grado di "contaminazione" e' sempre da tenere in conto. Lo stesso dicasi per le coltivazioni: quelle non OGM, biologiche o meno che siano, possono essere fisicamente vicine a quelle OGM. Ma si tratta comunque di contaminazioni che dovrebbero essere inferiori all'1%, la scelta se mangiare un cibo dichiaratamente OGM o meno rimarra' principalmente nelle mani del consumatore. Purche' si tratti di vegetali. Perche', quando andiamo a parlare di alimenti di origine animale (carne, pesce, latte, uova) e' tutta un'altra storia. La scelta... non c'e'. Non e' possibile evitare gli OGM se ci si nutre di alimenti di origine animale. Perche' i mangimi animali sono per la maggior parte importati. E sono geneticamente modificati. Il tutto a norma di legge.

I mangimi

Ha fatto scalpore la decisione dell'aprile 2004 di autorizzare l'importazione del mais transgenico BT11, perche' era la prima volta che un'autorizzazione veniva data dopo anni di moratoria (dal 1998). [VITA2004]

E' importante sapere, tuttavia, che in tutti questi anni sono sempre stati importati e usati alimenti OGM per il consumo animale (animali che vengono poi consumati dai cittadini europei) senza alcuna regola da rispettare. Da aprile 2004 esiste l'obbligo di etichettatura sia per cibi destinati all'alimentazione umana sia per i mangimi animali, ma NON esiste l'obbligo di dichiarare che gli animali stessi sono stati nutriti con gli OGM. [MIT2004]

Eppure gli OGM usati nel consumo umano sono una quantita' irrisoria rispetto a quelli usati per il consumo animale: il 90% degli OGM che vengono importati in Europa (soprattutto soia) vanno a finire nei mangimi per animali e nella produzione di oli e amidi. [ARPA2002]

Soia, mais e colza costituiscono, insieme al cotone, il 98% circa delle coltivazioni OGM nel mondo [ISAA2003] e il loro maggiore utilizzo avviene sotto forma di mangimi destinati a pollame, suini, bovini, pesci. Basti pensare che il 78% del mais usato in Europa (importato o di produzione locale che sia) e' destinato non al consumo umano, ma ai mangimi per animali [FAO2001].

Per la precisione, nel 2002, la superficie mondiale coltivata con piante GM era di circa 59 milioni di ettari, situata soprattutto in USA (66% della superficie totale OGM), Argentina (23%), Canada (6%) e Cina (4%). In Europa, esiste solo una piccola produzione commerciale di OGM. I vegetali GM coltivati sono per lo piu' soia (37 milioni di ettari, il 62% del totale), mais (12 milioni di ettari, 20% del totale, cotone (7 milioni di ettari, 12%), e colza (3 milioni di ettari, 5%). Le caratteristiche principali dei vegetali GM sono la tolleranza agli erbicidi (come il Roundup Ready) e la resistenza agli attacchi degli insetti. [DEN2003]

Dai dati forniti dal Ministero della salute, che ha verificato la contaminazione relativa alla presenza di Organismi geneticamente modificati su soia e mais ad uso zootecnico importati nel nostro Paese, risulta che la presenza di OGM risulta confermata per il 91% dei campioni di soia analizzati e per il 12% dei campioni di mais. [AIAB2001]

Risultati simili ci vengono da uno studio eseguito nel 2003 in Danimarca, a cura del "Danish Plant Directorate", in cui il 100% dei 91 mangimi a base di soia risultavano contenere un'alta percentuale di soia GM, mentre per il mais la percentuale risultava molto minore, 21% (su 19 mangimi analizzati). D'altra parte, l'importazione di mais e' molto minore di quella di soia: nel 2001, l'Europa ha prodotto 41 milioni di tonnellate di mais e ne ha importate 10 milioni. [DEN2003]

La soia

La soia che si consuma in Italia e in Europa e' solo in piccolissima parte utilizzata per il consumo umano. Per lo piu' e' usata nei mangimi animali. L'Italia produce pochissima soia, meno del 10% del fabbisogno nazionale [ARPA2002]. Il resto, e' importato, soprattutto da USA e Sud America. Nella stessa situazione si trova l'Europa intera: il fabbisogno di soia dell'Europa e' pari a 20 volte la quantita' che viene coltivata nell'Europa stessa. L'UE ha importato nel 2001 circa 16 milioni di tonnellate di soia, soprattutto da USA, Argentina e Brasile, paesi in cui una percentuale significativa della soia prodotta e' la Roundup Ready della Monsanto. [DEN2003]

E' interessante esaminare piu' in dettaglio i risultati dello studio danese sopra citato relativi alla soia. Sono stati presi in considerazione 91 mangimi a base di soia per maiali, bovini, polli. In tutti i mangimi esaminati, e' stata riscontrata una presenza elevata (40%-100%) di soia GM, in particolare la Roundup Ready, il che suggerisce, come afferma lo stesso rapporto, che nel mangime composto fosse stato usato spesso un raccolto quasi puro di soia Roundup Ready della Monsanto. [DEN2003]

Conclusioni

Se gli OGM non si assumono direttamente dai vegetali, per scelta, si ritrovano comunque nel piatto per vie traverse: sono usati nella produzione di carne, pesce (d'allevamento), latte, formaggi, uova.

Non si salva nemmeno chi sceglie l'allevamento "biologico", perche' il 10% dei mangimi puo' provenire - per legge - anche da coltivazioni convenzionali, non biologiche, e quindi non OGM-free. Da un congresso dell'AIAB (Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica) del 2001, emerge inoltre che su 64 campioni di mangime prelevati in aziende zootecniche impegnate nell'allevamento biologico, i controlli effettuati dall' AIAB sulla presenza di contaminazioni OGM, hanno consentito di individuare ben 25 casi positivi, il 39% del totale, in relazione essenzialmente alla presenza di soia importata. [AIAB2001]

E' anche importante considerare il fattore "quantita'": gli animali mangiano una quantita' di vegetali (per lo piu' OGM, come spiegato finora) molto maggiore di quanta ne consumino gli umani. Per un chilo di carne bovina sono necessari almeno 15 kg di alimenti vegetali! [FAB2001]

Percio', chiunque si preoccupi di quel che mangia, chiunque voglia seguire una dieta OGM-free, sappia che puo' farlo, prestando attenzione ai prodotti vegetali che compra, ma se nella sua alimentazione sono inclusi anche cibi di origine animale... la sua dieta non sara' mai OGM-free, e il consumo di OGM (soprattutto soia Roundup-Ready della Monsanto) per tramite animale sara' molto maggiore di quello diretto attraverso i vegetali. Tanto che, si puo' concludere che e' meno a "rischio consumo OGM" l'alimentazione di una persona che non presta alcuna attenzione ai prodotti vegetali che compra (mescolando alimenti OGM e non) ma che NON consuma alimenti animali rispetto a quella di una persona attentissima a non comprare vegetali OGM ma che consuma alimenti animali nella quantita' (enorme) oggi considerata "normale" in Europa.

A noi la scelta.

Articolo di Marina Berati, luglio 2005

Riferimenti

[AIAB2001] Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica, "DENUNCIA AIAB SU OGM NEI MANGIMI PRELEVATI IN AZIENDE ZOOTECNICHE BIOLOGICHE", 25-9-2001, http://www.aiab.it/nuovosito/informazione/brevi/?498

[FAO2001] Database FAO, Food Balance Sheet, http://apps.fao.org/

[FAB2001] E. Moriconi, "Le fabbriche degli animali", Ed. Cosmpolis, 2001

[ARPA2002] USL Modena, ARPA, Provinica di Modena, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna Sezione di Modena, "Oltre i geni - Alimenti transgenici", 2002

[ISAA2003] Rapporto ISAAA (International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications), sull'andamento della diffusione commerciale degli OGM vegetali, http://www.isaaa.org/

[BIOTEC2003] S. Bonny, "Why are most Europeans opposed to GMOs? Factors explaining rejection in France and Europe", Electronic Journal of Biotechnology ISSN: 0717-3458, Vol.6 No.1, Issue of April 15, 2003, http://www.ejbiotechnology.info/content/vol6/issue1/full/4/

[DEN2003] Danish Plant Directorate, "Genetically modified soya and maize products in animal feed", 2003, http://www.pdir.dk/Files/Filer/English/Feeding_stuffs/gmoreport_2003.pdf

[VITA2004] P. Ricard, "L'UE apre le porte agli Ogm", Vita on-line, 19/05/2004, http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=43778

[MIT2004] Ministro per l'innovazione e le tecnologie - Centro Studi, "Gli OGM nella Ue - Dossier"

[ISPO2004] "Indagine COLDIRETTI-ISPO sulle opinioni degli italiani sull'alimentazione", 2004

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