L'efficacia dei video per strada

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21/10/2007

Mostrare alle persone i filmati della sofferenza degli animali risulta sempredi estrema efficacia: una testimonianza.

A un tavolo informativo sulla scelta vegan, il 12 ottobre a Torino è stato portato anche un "impianto completo" per mostrare ai passanti vari filmati di allevamenti e macelli, perché vedessero, coi loro occhi, quello che nessuno ha mai mostrato loro. I risultati sono stati ottimi, come ci racconta Luisa nella sua testimonianza.

Testimonianza di Luisa

Molti vegan sono diventati tali vedendo le immagini della sofferenza causata agli animali i cui corpi sono usati per scopi "utili" all'uomo. Una delle più erronee convinzioni di questa società è che agli animali di cui sopra "tocchi SOLO di morire", intendendo con questo UN evento non certo piacevole, ma della durata di qualche secondo.

Un prezzo che uno specista "non violento" è disposto a pagare in termini di crudeltà (crudele sì, ma per pochi secondi soltanto).

Invece noi veg sappiamo che non è così.

Sappiamo che dal primo giorno di vita, fino all'ultimo istante, gli animali vengono maltrattati e torturati, privati di tutto anche della loro "dignità" di esseri viventi, trattati come macchine da carne, da uova, da latte, da vestiti, da esperimenti ecc.

Ai presidi, ai banchi informativi, spiegare tutto questo a parole è certo possibile (lo abbiamo sempre fatto), però il suo recepimento dipende molto dalle capacità empatiche di chi stiamo erudendo, per non parlare delle capacità dielettiche di chi sta parlando .

Invece, nulla arriverà più direttamente al cuore e alla ragione di chi ci ascolta meglio di un filmato in cui tutta quella violenza e sofferenza si vedono e si ascoltano. Con le azioni dei carnefici (mulesing, sbeccaggio, castrazione, sdentatura, reclusione, marchiatura a fuoco, taglio delle corna, prigionia, trasporti), le urla, la sofferenza e il sangue dei condannati.

Già da tempo cullavamo l'idea di portare per le strade quelle stesse immagini che avevano trasformato NOI, mangiatori di cadaveri, in vegan. Abbiamo fatto una colletta tra noi per acquistare un TV a colori lcd 20" e un generatore di corrente.

Tecnicamente il tv color è più idoneo dello schermo di un computer perché si vede meglio in pieno giorno. Il generatore è di tipo ultracompatto, ultrasilenziato, con inverter incorporato e, pesando 13 kg, può essere gestito anche da chi non fa palestra.

La nostra grande incertezza era che, davanti a certe immagini, la gente inorridisse e si voltasse, vanificando la proiezione. Invece è successo quello che doveva succedere. Che la gente si fermava eccome. Inorridiva, certamente, ma non si voltava altrove .

Gente di tutti i tipi (ragazzi, giovani, pensionati, stranieri, manager), lì con gli occhi increduli, davanti agli orrendi filmati che conosciamo bene.

Era allora che noi approfittavamo per consegnare il volantino "Perchè vegan?". Da lì poi, con parecchi è iniziata quella breve introduzione a tutto l'universo dello sfruttamento animale. A molti è stato svelato l'interno del sepolcro imbiancato che è lo specismo.

A tutti sono stati forniti input relativi ad uno stile di vita non violento e agli innumerevoli vantaggi, per l'umanità, nell'essere composta da individui che NON uccidono nessuno, potendone benissimo fare a meno.

La cosa più gratificante per noi? Aver dato 10 minuti di informazioni a raffica e sentirci salutare con un "grazie davvero per tutte queste illuminanti informazioni".

Insomma, la prima proiezione, tenutasi in concomitanza con Cinemambiente a Torino (nesso allevamento = inquinamento), ci ha confermato che un video vale più di mille parole e che il 70% del lavoro che deve fare chi vuole un mondo senza animali schiavi, è fare VEDERE la VERITA'.

Verità che, ad arte, viene tenuta BEN BEN nascosta da gente senza scrupoli come allevatori, macellai, stilisti amanti delle pellicce, vivisettori, circensi ecc.

Gli "esseri umani" invece gli scrupoli se li fanno eccome. Non tutti, certo, e magari nemmeno la maggior parte, ma comunque tanti, in giro ce ne sono tanti che aspettano solo che qualcuno faccia LORO vedere come stanno DAVVERO le cose e cosa c'è (per esempio) dietro la sdolcinata pubblicità del (disperato e sofferente) Parmacotto o del latte della (sofferente ed infelice) Lola.

Andiamo là fuori, e facciamo la nostra parte informando queste persone e facendo cambiare il loro modo di vivere in modo che non facciano più del male agli animali.

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