"Usate scimmie in questa universita'?" e i vivisettori si spaventano...

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24/11/2006

Nel giornale inglese "The Mail on Sunday" ha reso nota una notizia simpatica: un gruppo di attivisti antivivisezionisti ha scritto ad alcune universita' inglesi chiedendo loro quali esperimenti su primati non umani (scimmie) stanno conducendo. E i vivisettori sono andati nel panico. Coscienza sporca, coda di paglia, o che altro? Ovvio che preferiscano fare i loro esperimenti senza che nessuno sappia cosa fanno, ma... invece e' ora di iniziare a rendere conto di quel che fanno. A maggior ragione se usano soldi pubblici per portare avanti esperimenti inutili che causano sofferenza agli animali.

Ecco l'articolo originale:

Gli attivisti per i diritti animali stanno utilizzando il diritto alla libertà di informazione per stilare una "lista nera" delle università che conducono esperimenti sulle scimmie.

Le lettere inviate a sei università con la richiesta di informazioni su esperimenti che coinvolgono primati ha scatenato il panico tra i ricercatori. La notizia rievoca lo spettro degli estremisti che allargano i loro orizzonti andando oltre l'università di Oxford dove i militanti hanno intrapreso una campagna del terrore per bloccare i 20 milioni di sterline stanziati per costruire un nuovo laboratorio per la sperimentazione animale.

Il gruppo che ha inoltrato le richieste utilizzando la legge sulla libertà di informazione insiste che non è un atto violento e che non ha ancora deciso come utilizzare le risposte.

Ma il corpo accademico teme che la lista venga pubblicata in Internet ed entri in possesso di gruppi estremisti. E temono anche che gli attivisti stiano cercando di scoprire il nome delle 10 università coinvolte nella ricerca su primati.

Ad oggi le università hanno cercato di tenere nascoste le loro strutture per paura di attacchi.

Il Ministero dell'Interno ha una lista di istituzioni che conducono questo tipo di ricerca, ma è strettamente riservata e non viene condivisa nemmeno con il Ministero del Commercio e dell'Industria che è responsabile del settore scientifico.

Dettagli della lettera sono stati rivelati ieri nel supplemento del Times Higher Education. Nella lettera vengono chiesti dettagli riguardanti il numero e le specie di primati utilizzati. Si legge: "Stiamo contattando diverse università in Gran Bretagna per ottenere un quadro completo e aggiornato delle università inglesi che fanno sperimentazione su primati. Le pubblicazioni dei ricercatori della Vostra istituzione indicano l'utilizzo di primati. Crediamo sia nell'interesse di tutti avere maggiori informazioni circa la natura di un tale utilizzo, al fine di ottenere un quadro più completo rispetto a quello attuale sull'uso di primati in Gran Bretagna."

La Società per la Difesa della Ricerca, che sostiene la sperimentazione animale, afferma che le informazioni sui test sui primati non sono attualmente resi pubblici. Il direttore Simon Festing afferma: "La paura è che questa diventi una 'lista nera'. Se idenificheranno le circa 10 istituzioni che fanno sperimentazione su primati e le metteranno on-line, ci sarà qualche squilibrato che seguirà un ricercatore fino a casa per intimorirlo. Al momento gli estremisti in Gran Bretagna stanno inviando false lettere bomba. I danni sono stati minimi ma la paura è tanta. Queste università temono per l'incolumità dei loro ricercatori."

Il complesso di laboratori di Oxford è stato oggetto di una lunga campagna da parte di fanatici dei diritti degli animali. Ad un certo punto il progetto è stato sospeso per 16 mesi. I lavori ora si stanno svolgendo dietro alte palizzate, mentre gli operai sono scortati in ingresso e in uscita e devono indossare passamontagna per non essere riconosciuti.

Gli estremisti hanno descritto il corpo accademico di Oxford come "target legittimo" e hanno pubblicato i loro indirizzi su Internet. Una figura importante nella sperimentazione animale di una delle università destinatarie delle lettere ha affermato che il corpo accademico è "preoccupato".

"Nessuno vuole rivivere nel proprio istituto lo spettro di ciò che sta succedendo a Oxford." Alle sei università prese di mira con le lettere è stato consigliato di non confermare né di smentire la sperimentazione sui primati. lle sei università prese di mira con le lettere è stato consigliato di non confermare né di smentire la sperimentazione sui primati. Il gruppo che ha inviato le lettere è la BUAV, British Union for the Abolition of Vivisection. [NdT: la BUAV e' quanto di meno radicale ci possa essere in Gran Bretagna nel campo dell'antivivisezionismo]

Sean Gifford, direttore della campagna, afferma: "In genere questi esperimenti si effettuano a porte chiuse. Siamo di fronte a una lunga campagna per vietare completamente la sperimentazione sui primati. I primati sono i nostri parenti più prossimi. Non ci vuole un grosso sforzo di immaginazione per capire che soffrono enormemente nei laboratori inglesi. Condanniamo assolutamente qualsiasi atto di violenza e intimidazione verso i tecnici e i ricercatori."

Fonte: The Mail On Sunday, "Animal rights group creates hit list of universities conducting research on monkeys", 9 novembre 2006
http://www.mailonsunday.co.uk/pages/live/articles/news/news.html?in_article_id=415539&in_page_id=1770

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