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13/11/2010
La "missione" di luglio scorso a Capo Verde per aiutare i randagi.
A fine luglio, SIMABO ha avuto il grande piacere di accogliere come volontario il dott. Stefano Iacobini, chirurgo di Roma, già direttore sanitario della Clinica Tor Vergata.
Il dott. Stefano Iacobini e Silvia, con lo scatolone di farmaci
donati da Lamento Rumeno Onlus, uno dei nostri principali finanziatori,
che ringraziamo sentitamente per aver sostenuto anche questa missione.
Data la sua esperienza, Stefano Iacobini ha accettato di fare un vero tour de force durante il suo soggiorno, sterilizzando più di 40 animali in soli sei giorni, senza nemmeno un aiuto qualificato. In sala operatoria è stato assistito dalla signora Nanda, la responsabile del rifugio, che ha ormai acquisito molta esperienza ma vuole imparare sempre di più per aiutare nel modo migliore possibile gli animali che arrivano in sede. Così, il dott. Iacobini, mettendo a frutto la sua esperienza di formatore in azienda, ha contribuito con pazienza e delicatezza anche alla formazione del personale locale, aspetto fondamentale di cui occorre tener conto se vogliamo che il progetto un giorno possa camminare sulle sue gambe.
Una foto della semplice attrezzatura a disposizione dei veterinari
che vengono ad aiutare gli animali di SIMABO: guanti sterili, suture,
deflussori, agocanule, cerotto, antibiotico e farmaci per l'anestesia
intravenosa (nella foto mancano i telini sterili, i ferri e la soluzione
sterilizzante, ma ci sono!). Nonostante questo equipaggiamento rudimentale,
grazie ai protocolli messi a punto dalla dott.ssa Raineri del Centro
Veterinario Monviso, direttore sanitario di SIMABO, i veterinari possono
operare nella massima sicurezza, nonostante gli animali siano spesso in
condizioni molto debilitate e affetti da malattie sistemiche gravi.
Il dott. Iacobini mentre opera con la signora Nanda. Un vero
"grande", non solo per la statura ma soprattutto per la pazienza!
Ma Stefano Iacobini si è dimostrato un grande anche per la filosofia con cui ha affrontato il soggiorno. Essendo capitato nella stagione delle piogge, che quest'anno è cominciata presto e sembra non finire mai, una sera, tornando a casa, si è trovato la camera completamente allagata. Già pensavamo che questo fosse veramente troppo e che fosse ormai giunto per lui il momento di fuggire per sempre nell'albergo di fronte dove avrebbe finalmente potuto lavarsi con l'acqua calda, fare colazione in pace senza Forrest che gli chiede il pane con la marmellata, non rischiare di trovarsi le scarpe inzuppate e non essere costretto a dormire con il 200% di umidità in camera. Invece anche questo non ha intaccato la sua consueta serenità e il suo buon umore e tutto è finito tra le risate generali.
Una bella foto di Nanda e Ailton, la nostra guardia zoofila,
scattata dal dott. Iacobini durante un momento di pausa.
Quando l'ho accompagnato all'areoporto, sinceramente pensavo che, una volta salito in aereo, avrebbe tirato un respiro di sollievo. Invece, da quando è partito, nonostante la mole di impegni che avrà avuto ad attenderlo al ritorno dall'avventura capoverdiana, non ci ha mai fatto mancare la sua partecipazione attiva al progetto, con consigli e interventi, ad esempio sulla sistemazione della nuova sede, di cui sta seguendo da vicino le vicissitudini, e rendendosi disponibile per fornire info e raccomandazioni ai colleghi che si apprestano a partire.
Un bambino accompagnato dalla mamma porta il suo cane con la
carriola a fare la medicazione giornaliera alla zampa rimasta
gravemene ferita in un investimento. Queste sono le immagini
che conquistano per sempre il cuore dei veterinari e dei
volontari che vengono ad aiutarci, mantenendo vivo in loro
l'entusiasmo che li spinge a fare pubblicità al progetto quando
tornano a casa.
Infine, purtroppo, circa un mese fa, tre cani sterilizzati dal Dott. Iacobini sono rimasti vittime di una delle campagne di abbattimento con stricnina che il Comunue effettua periodicamente nel vano intento di controllare la popolazione canina dell'isola. Anche in questo frangente, Stefano Iacobini ha risposto subito all'appello inviando una lettera di protesta per le autorità competenti con cui condanna questa pratica incresciosa e difende l'operato di tutti i volontari di SI MA BO. Per chi volesse saperne di più su questa vicenda, la notizia è pubblicata sul gruppo SI MA BO su Facebook.
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"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.