Virata verso la giusta rotta

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23/09/2011

Una parte dei volontari e responsabili locali lascia Sea Shepherd Italia per gravi motivi.

Riportiamo la lettera aperta di un nutrito gruppo di volontari e responsabili locali di Sea Shepherd Italia che hanno deciso di lasciare l'associazione. Esprimiamo il nostro sostegno alla loro decisione, e chiudiamo con questo il progetto "Sostegno a Sea Shepherd in Italia" che abbiamo aperto sul sito di AgireOra Network vari anni fa, ben prima della nascita di Sea Shepherd Italia. Visto come sono andate le cose e la delusione che anche per noi è stato il ramo italiano di questa associazione, chiudiamo tale iniziativa.

Lettera aperta: Virata verso la giusta rotta

Una delle più riuscite campagne di Sea Shepherd è stata denominata "No Compromise": nessun compromesso nelle attività di salvaguardia, tutela e protezione dei nostri fratelli più indifesi, il cui destino sembra essere stato riposto nelle mani dell'uomo da chissà quale ingiusta e miserabile legge promulgata dalla bassezza etica e morale dell'uomo stesso.

Eppure non sembra che le cose stiano proprio così, o almeno non sembra che ciò valga per le persone che rappresentano Sea Shepherd qui in Italia. I compromessi sembra che ci siano eccome e non corrispondono alla nostra idea di etica! La grande famiglia che in Italia avrebbe dovuto fare del suo meglio per invertire la tendenza che di questo passo porterà inesorabilmente alla morte dei nostri mari e dei suoi splendidi abitanti, sembra infatti aver trovato dei grandi ostacoli nel suo difficile percorso. Non ostacoli presentatisi per caso o messi lì dal destino ma degli enormi scogli formatisi dal sommarsi di vari elementi che, aggiungendosi l'uno all'altro, sono diventati uno scoglio insuperabile soprattutto per chi di trasparenza, di etica e di coerenza ne ha fatto una bandiera.

Un'unica amara soluzione, quindi, abbandonare la nave battente il Jolly Roger tricolore e cercare di rendersi veramente utili in altri modi, in qualsiasi altro modo che distrugga il muro insormontabile della mancanza di comunicazione, dell'ego sfrenato dei singoli e della tanto stretta quanto intoccabile collaborazione con chi è protagonista di discusse iniziative nell'ambiente vegan-animalista. Collaborazione frutto di accordi stretti probabilmente con troppa leggerezza da poche persone, all'insaputa dei più che come noi facevano e fanno parte dell'associazione Sea Shepherd Italia ONLUS, contravvenendo così al metodo democratico che dovrebbe essere alla base dell'azione di qualsiasi tipo di gruppo organizzato.

Diverso sarebbe stato se il tutto si fosse svolto in mare, a bordo di una vera nave, dove per ovvie ragioni vige una rigida gerarchia che detta i propri indiscutibili ordini. Ma qui, sebbene col cuore tra le onde del mare, siamo sulla terraferma e un minimo di confronto sui criteri di azione da adottare dovrebbe essere garantito e tutelato. In tal modo, probabilmente, si riuscirebbe a dare ancor più vigore, integrità e consapevolezza a tutto il sostegno che le nostre imbarcazioni impegnate in mare meritano ed esigono.

Ebbene, siamo davvero in tanti a volerci dissociare. E pensiamo di essere persone che possono portare onore alla causa, nonostante il nostro essere "rompiballe", anzi, forse proprio per questo. Non ci riconosciamo più negli atteggiamenti di chi rappresenta Sea Shepherd a livello nazionale. Non ci riconosciamo nelle loro scelte personali né in quelle che coinvolgono l'associazione. Vogliamo essere orgogliosi di portare il Jolly Roger sul cuore, non solo stampato sulle nostre maglie ma inciso nel profondo del muscolo che pompa sangue ardente d'amore per gli animali.

Abbiamo tante idee e tante iniziative da mettere in atto e lo faremo con decisione, alla luce del sole, uniti e rafforzati dal confronto reciproco, solidali e coscienti del fatto che il nostro destino e il destino del nostro affaticato mondo e delle sue creature sia nelle nostre mani. Riusciremo a renderlo migliore solo mantenendo alti i nostri ideali, senza ammorbarli con miserabili egoismi! Siamo aperti a tutti coloro che vorranno unirsi alla nostra battaglia ma solo se si rispecchieranno nelle nostre parole!

Siamo coscienti del fatto che chiunque possa commettere qualche errore e pensiamo che dagli sbagli si debba imparare per fare in modo di non ripeterli; se invece si continua sulla strada sbagliata, l'errore diventa perseveranza che sconfina nell'onnipotenza di chi, pur credendo di fare del bene, rischia seriamente di danneggiare l'immagine e l'associazione stessa.

Noi vogliamo restare fuori da tutto ciò! Abbiamo provato a far cambiare le cose ma non ci siamo riusciti ed è per questo che lasceremo che ognuno segua e scelga il proprio cammino.

Per chiunque desideri ulteriori chiarimenti ed informazioni in merito, saremo lieti di rispondere in privato.

Le nostra ragioni:

1. Chiusura mailing list di comunicazione fra volontari

2. Chiusura news letter informativa e divulgativa

3. Totale mancanza di trasparenza su collaborazioni e "affiliazioni" con aziende molto discutibili, gestite senza nessuna assemblea dove i soci possano esprimere le proprie opinioni in merito.

4. Mancanza di comunicazione interna ed esterna, quindi sia verso i volontari che verso i sostenitori che lasciano il proprio indirizzo mail negli info point.

5. Poca trasparenza, o comunicazione, sulle quote versate da ogni coordinatore.

6. Nessuna protesta possibile a nome della ONLUS.

7. Nessun bilancio della ONLUS (esiste la ONLUS?).

8. Nessuna chiarezza su chi fa ancora parte del board nazionale, compreso anche la persona che alcuni coordinatori e volontari, avevano chiesto di espellere con una raccolta firme.

9. Nessuna risposta in merito riguardo l'istituzione di un nuovo santuario dei cetacei su cui volevano e vogliono lavorare i ragazzi sardi.

10. Lavori richiesti per la mostra fotografica che sono costati un mese di lavoro per un nostro sostenitore sono risultati inutili perchè il richiedente si è scordato di comunicare che avrebbe agito diversamente. Questo denota la scarsa considerazione per l'impegno degli altri

11. Incapacità da parte di SSI ad avere un canale di comunicazione attivo con Friday Harbor. La gestione delle branch europee è totalmente passiva e non esiste la possibilità di feeling, informazioni o strategie con l'associazione madre.

E per cose come queste che abbiamo deciso di non voler proseguire a fare gruppo con determinate persone. E' pur vero che in Sea Shepherd Italia ci sono anche delle persone che stimiamo, ma purtroppo noi non riusciamo a fare bel viso da una parte e cattivo gioco dall'altra. Per quando possibile vogliamo essere coerenti verso gli altri come verso noi stessi.

Grazie a tutti.

Firmato (volontari* e sostenitori):

Pier Mauro Marras*
Emiliano Boeddu*
Nunzia Canu*
Nadia Canu*
Pierpaola Meloni*
Roberta Soru*
Giancarlo Ornano*
Elena Turtas*
Roberta Nali*
Andrea Bianchi*
Nuvoli Antonio*
Luca Piras*
Ico Thieme*
Costanza Troini*
Rossana Chimenti*
Wladimiro Lembo*
Marco Certo
Mirko Piras
Fabrizio Piras
Maria Franca Canu*
Murtas Maurizio

Su Facebook

Evento su FB che riporta questa lettera aperta, e su si può fare "Parteciperò" per indicare sostegno a questa posizione:
http://www.facebook.com/event.php?eid=254674197910656

Per maggiori informazioni, si possono contattare due firmatari della lettera:
Pier Mauro Marras - marrasma@hotmail.com
Emiliano Boeddu - emilianoboeddu@tiscali.it

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