Come vivono e come muoiono i maiali negli allevamenti

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15/09/2006

Una notizia ANSA dell'8 settembre ci informa di come 330 maiali siano morti in un allevamento intensivo a causa della sospensionedell'elettricita' da parte dell'Enel. Enel cattiva che ha ucciso i maiali? No, e' chiaro che la colpa e' degli allevatori e di tutti quelli che si mangiano panini al prosciutto.

La notizia ci mette di fronte alla realta' anche quando non ci vogliamo pensare. A questo siamo arrivati: se manca la corrente per qualche ora, gli animali intrappolati negli allevamenti intensivi muoiono soffocati dal caldo e dai loro stessi escrementi. Bel posticino, eh? Magari fateci un pensierino, quando mangiate il vostro prossimo panino col prosciutto o la pancetta.

Per gli animali non e' stato un danno, comunque: al macello non sarebbero morti in modo migliore, e almeno cosi' hanno smesso prima di soffrire. E gli allevatori hanno avuto un bel danno economico, il che non guasta mai.

Ecco la notizia ANSA completa:

L'ENEL TOGLIE ENERGIA AD ALLEVAMENTO, MORTI 330 MAIALI
I titolari non avevano pagato un conguaglio.

8 settembre 2006 - Trecentotrenta maiali di un allevamento di San
Giovanni in Croce (Cremona) sono morti a causa della sospensione
dell'elettricita' da parte dell'Enel in quanto i titolari dell'azienda
agricola non avevano pagato la bolletta. Gli animali sono morti a causa
del blocco degli impianti di ventilazione e di aspirazione. Nella
stalla, infatti, la temperatura e' salita fino a 40 gradi e la
situazione e' peggiorata a causa della concentrazione dei gas prodotti
dalle deiezioni.
Emilio Gazzina, e la moglie Patrizia Rossini. 'L'Enel - raccontano
Emilio Gazzina e Patrizia Rossini, titolari dell'azienda agricola - era
solita inviare fatture da 300, 400 euro, regolarmente pagate.
All'improvviso e' arrivata una bolletta da 13.000 euro. Si trattava di
un conguaglio e noi abbiamo chiesto invano la rateizzazione. Sono
passati alcuni giorni finche' non si e' arrivati al blocco. Ci siamo
precipitati a pagare, ma la corrente non e' tornata se non dopo un
giorno. Intanto la temperatura nelle stalle e' salita oltre i 40 gradi e
gli animali sono morti''.
L'Enel spiega invece che i titolari erano stati preavvertiti che in caso
di mancato pagamento ci sarebbe stata prima la riduzione e poi
l'interruzione della corrente elettrica. Secondo l'Enel, quindi, gli
allevatori potevano intuire che lo stop era imminente e agire di
conseguenza. E comunque l'azienda doveva essere dotata di un sistema di
emergenza in caso di black out. Per quanto riguarda il ritardo nella
riattivazione dell'erogazione, invece, l'Enel precisa: 'A noi risulta
che non appena e' giunta comunicazione del pagamento della fattura, alle
15, sono state attivate le procedure interne affinche' tutto venisse
ripristinato regolarmente. Il sistema pero' e' automatizzato e funziona
dalle 7 alle 19. Se l'ordine di ridare energia giunge dopo le 19, il
sistema lo esegue solo a partire dal giorno successivo'.
(ANSA)

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