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17/02/2007
Riportiamo l'articolo del quotidiano "Liberta' on-line" in merito ad alcuneazioni di protesta contro il negozio di animali Zoolandia di Piacenza.
Ma prima, alcune considerazioni: nell'articolo si legge che una delle titolari ha dichiarato "Che cosa possiamo fare di più se non trattare benissimo i nostri animali?".
Occorre precisare che in un negozio che vende animali, questi non sono MAI "trattati bene", per definizione, e che questo commercio e' sempre comunque un enorme danno fatto agli animali.
Questo perche':
L'invito quindi e' di NON comprare mai nulla in negozi che vendono, oltre che cibo e altri materiali per animali, anche gli animali stessi: quindi, se fate le vostre spese per gli animali in negozi cosi', cambiate negozio! Basterebbe gia' questo per far perdere loro talmente tanti soldi da far finire questo commercio, hanno gia' un bel guadagno a vendere materiali per animali, vendere anche gli animali non cambia molto al loro bilancio, ma cambia tutto per la vita degli animali...
Ecco l'articolo originale:
Attacco a un negozio di animali
Vernice rosso sangue sulle vetrine e rivendicazione on line
Nuovo raid vandalico contro il negozio di animali Zoolandia di via Manfredi, Stavolta, non ci sono dubbi. Si tratta di un gruppo estremo del mondo animalista, la frangia più intransigente dell'Alf, l'Animal liberation front. Questa volta, a venire imbrattati con vernice rossa come il sangue degli animali la vetrina del negozio su cui mani ignote hanno scritto l'acronimo Alf. Macchie di di vernice rossa anche sui pilastri davanti al negozio e negli spazi riservati alla sosta delle auto, sempre davanti alle due vetrine di Zoolandia.
Ora non ci sono dubbi. La firma è di un gruppo estremo di animalisti e l'iniziativa rientra in una campagna nazionale di boicottaggio e di progressivo disturbo della catena che a Piacenza, in via Manfredi, ha aperto i battenti nell'ottobre del 2005.
Sul caso indaga la Digos piacentina che, anche ieri mattina, era impegnata in un sopralluogo nel negozio di via Manfredi. "Che cosa possiamo fare di più se non trattare benissimo i nostri animali" diceva sconsolata ieri mattina una delle titolari. Non è la prima volta che gli animalisti estremi si fanno vivi contro Zoolandia. Su un sito internet le rivendicazioni, anonime, dei responsabili.
"Le nostre azioni - scrivono - vanno ad integrare quelle compiute dai compagni di Parma, Reggio Emilia, Modena. L'obiettivo è sempre la catena di negozi di animali Zoolandia, colpevole della vendita di animali vivi (cani, gatti, tartarughe, conigli, criceti, porcellini d'india, pesci ecc.)"
Di seguito le azioni rivendicate.
Giovedì 11 gennaio: "Le serrature sono state bloccate con acciaio liquido e colla attaccatutto".
Venerdì 12 gennaio: "Di giorno siamo entrati nel negozio mimetizzandoci con gli altri acquirenti e abbiamo bucato una quindicina di grossi sacchi di mangime e altri prodotti sottovuoto, che risulteranno così invendibili"
Lunedì 15 gennaio: "Una secchiata di escrementi umani mischiati a vernice rossa é stata gettata sulle vetrine, gli infissi e il pavimento esterno del negozio". C'è perfino l'allarme bomba.
Sabato 20 Gennaio: "Una telefonata giunta al negozio di Piacenza avverte di sgombrare i locali per la presenza di una bomba la cui esplosione è prevista entro 30 minuti"
"È solo l'inizio... - scrive l'anonimo attivista - il disturbo continuerà fino a che considereranno gli animali come semplice merce in vendita. Finche' tutte le gabbie non saranno vuote!"
Ad altri store di Zoolandia è andata peggio: a Sassuolo (Modena) hanno tirato mattoni contro le vetrine; a Reggio Emilia (via Gramsci) lampadine di vernice contro l'entrata; sempre a Reggio Emilia (in via da Torricella) hanno squarciato le gomme al furgone, danneggiato il parabrezza e sfasciato un finestrino a mattonate, una fiancata ricoperta di vernice. A Parma mattonate e sassi contro le vetrine, vernice rossa contro l'ingresso.
Dulcis in fundo: a Carpi (Modena) hanno liberato quattro criceti durante l'orario di apertura mentre a Sassuolo quattro tartarughe.
È un attacco vero e proprio che sta prendendo di mira tutti i negozi Zoolandia della regione Emilia Romagna.
"L'intenzione è quella di costringerli a cessare la vendita di animali - scrivono gli attivisti -. Gli animali sono venduti anche a rate, come si usa fare con automobili e beni di consumo. I roditori vengono ceduti come pasto per serpenti oltre a persone che li terranno tutta la vita in una gabbia di 30 x 30 cm (nella migliore delle ipotesi). Per avere gli animali basta pagare e chiunque può portarseli a casa e farne quello che vuole". "Prova di una insensibilità al di là di ogni limite - viene osservato - è la vendita di trappole per topi vicino ai topi stessi presentati come teneri e morbidi giocherelloni. All'interno dei negozi gli animali hanno uno sguardo terrorizzato e fanno intuire che il loro desiderio e' quello di essere portati fuori da li. Sono animali apatici con gli sguardi tristi e annoiati. Per le centinaia e centinaia di sguardi che ci rimarranno impressi per sempre abbiamo deciso di fermare Zoolandia".
fed.fri.
Fonte:
LIBERTA' di venerdì 16 febbraio 2007 - Piacenza
http://www.liberta.it/asp/default.asp?IDG=702165043&H=
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