Dati sulla vivisezione del 2005: alcuni commenti

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24/11/2007

Non e' rosea la situazione sulla sperimentazione animale in Europa e in Italia, lo confermano le statistiche europee sui dati del 2005.

Sono state da pochi giorni pubblicate le nuove statistiche sull'uso di animali per la sperimentazione in Europa, e vale quindi la pena di esaminare un po' in dettaglio i risultati, per capire come sta evolvendo la situazione. Le informazioni sono davvero tante (per esaminare il report completo si faccia riferimento alle fonti), ma vogliamo qui concentrarci sui dati piu' interessanti, quelli che ci fanno capire se stiamo peggiorando o migliorando, in tema di vivisezione.

La risposta breve e' che, purtroppo, stiamo peggiorando, sia a livello europeo che italiano. E non certo perche', come e' stato riportato in questi giorni "il numero di animali usati per i test cosmetici e' raddoppiato". Il problema non e' questo, perche' comunque gli animali usati per i test cosmetici sono lo 0,05% del totale, e il raddoppio e' dovuto a una sola nazione, la Francia, mentre per le altre e' rimasto tutto invariato. I veri problemi sono altri, e qui li esamineremo.

Campi di applicazione

Ma prima, vediamo per "che cosa" sono usati gli animali, in Italia e in Europa, cioe' quali sono le percentuali nei vari settori. Gli animali sono usati per:

44% nella ricerca di base - 33% in UE
27,5% nella ricerca e sviluppo di farmaci - 31% in UE
15,4% nei test obbligatori per legge specifici per i farmaci - 15,3% in UE
8,9% nei test tossicita' - 8%in UE
4,2% per la diagnosi di malattie, didattica e "altro" - 8% in UE

Aumento totale di animali

La prima notizia negativa e' che il numero totale di animali e' aumentato del 3,2% rispetto ai dati del 2002 (rimanendo solo all'interno dell'Europa dei 15, senza contare i nuovi 10 stati aggiunti dopo), arrivando a un totale di 12,1 milioni di animali usati ogni anno nei 25 stati membri. Animali, ricordiamolo, imprigionati, sottoposti a sofferenze spesso estreme, e poi uccisi. Non si tratta solo di "numeri", ma di esseri senzienti ammazzati senza alcuna giustificazione. L'Italia e' al quinto posto (dopo Francia, UK, Germania, Grecia), con quasi 900.000 animali (in linea coi dati dal 2000 in avanti).

Non esistono pero' statistiche a parte per gli animali geneticamente modificati, ma dovrebbero invece esistere, perche' altrimenti non vengono contati gli animali genticamente modificati che nascono sofferenti a causa della manipolazione genetica e magari muoiono poco dopo senza mai essere usati, o che nascono morti, o le cui madri muoiono in gravidanza o dandoli alla luce. Questi non entrano nel conto degli animali usati, ma, dato che gli animali geneticamente modificati si usano sempre di piu', in realta' il numero di animali morti e/o sofferenti a causa della vivisezione, e' ben piu' alto di quello riportato dalle statistiche.

Si inverte il trend discendente dei test di tossicita', in Italia

A fronte di una diminuzione del 20% circa degli animali usati per i test di tossicita' delle sostanze chimiche, obbligatori per legge, tra il 2000 e il 2003, si assiste ora invece a un aumento del 17% dal 2003 al 2005, in Italia, tornando quindi quasi alla situazione di partenza. A livello europeo invece si assiste a una diminuzione di questo genere di test, del 20% dal 2002 al 2005, speriamo che questo trend globale continui.

Continua il trend discendente dei test obbligatori per legge specifici per i farmaci

La buona notizia e' che il trend discedente dei test obbligatori per legge specifici per i farmaci, continua, almeno in Italia: dal 2000 al 2003 in questo settore l'uso di animali è dimezzato, si e' passati da circa 330.000 animali nel 2000 a 167.000 nel 2003. Nel 2005, questo numero e' ancora diminuito, passando a 138.000 circa, diminuendo quindi di un altro 18%. Questa e' l'unica notizia positiva.

Aumenta moltissimo l'uso nella ricerca di base

I due campi in cui si ha il maggior uso di animali rimangono quelli della "ricerca di base" e della "ricerca e sviluppo" di farmaci, entrambi campi in cui non vi e' obbligo di legge che costringa a usare animali, e quindi si tratta di una libera scelta (purtroppo TROPPO libera) del ricercatore (o vivisettore che dir si voglia).

Ma, mentre per la "ricerca e sviluppo" di farmaci il numero di animali usati rimane negli anni piu' o meno invariato (-15% dal 2000 al 2003, +8% dal 2003 al 2005), e' devastante l'aumento del numero di animali usati nella ricerca di base: gia' dal 2000 al 2003 c'e' stato un aumento di ben il 40% in questo settore, e questo trend vergognoso non si sta affatto invertendo, l'aumento spaventoso rimane, e anzi, aumenta di un altro 3%!

Per quanto riguarda gli studi sul cancro, per esempio, dal 2000 al 2005 c'e' stato quasi un raddoppio del numero di animali usati, si e' passati da circa 70.000 a circa 124.000! Questi studi servono solo a curare il cancro - artificiale - dei topi e dei ratti, non sono certo utili ai malati umani.

Aumentato molto anche l'uso di animali nelle ricerche sulle malattie cardiovascolari UMANE: un +30% dal 2000 al 2003, un altro +30% dal 2003 al 2005! Sapendo che si tratta di malattie che potrebbero essere quasi del tutto eliminate con la sola prevenzione, soprattutto incentrata su una corretta alimentazione - a base vegetale -, questo sterminio di animali, di tempo, risorse e soldi si rivela ancora piu' ingiustificato.

Come gia' spiegato due anni fa, questo aumento della vivisezione nel campo della ricerca di base e' doppiamente vergognoso: da un lato perche' non c'e' nessun obbligo di legge, quindi sta aumentando la vivisezione proprio nei campi in cui non e' affatto obbligatoria. Dall'altro perche' questa vivisezione è stata pagata coi nostri soldi. E' stata svolta nelle università - sovvenzionate con denaro pubblico, delle nostre tasse - e presso i laboratori delle associazioni per la ricerca medica che chiedono ogni anno l'aiuto di tutti i cittadini "di buon cuore" con le loro maratone televisive e altri eventi raccattasoldi. Soldi che non vanno ad aiutare i malati, ma vengono spesi per fare "ricerca" su malattie fasulle create artificialmente su una specie diversa da quella umana.

Conclusioni

La conclusione e' che, mentre da un lato e' incoraggiante che i test obbligatori per legge stiano iniziando a usare altre strade per essere effettuati, ed evolvano verso un minor uso di animali (sperando di arrivare presto a un uso nullo!), e' davvero deprimente che a livello di ricerca di base e applicata permanga la mentalita' che gli studi su animali sono "utili". Quando riusciremo ad eliminare questo "dogma"? Certamente gran parte di questo aumento e' dovuto all'uso di animali geneticamente modificati - patetico tentativo di rendere topi e ratti "piu' somiglianti" all'uomo, ed implicita ammissione di fallimento delle vivisezione - ma quanto non migliora le cose, anzi.

Quel che ciascuno di noi puo' fare, dunque, e' informare quanto piu' possibile le persone - conoscenti e non - sul fatto che le donazioni per la ricerca medica vanno quasi sempre a finire - almeno in parte - a finanziare la vivisezione, in modo da creare una opposizione quanto piu' ampia possibile tra al gente. Si puo' informare con presidi, manifestazioni, scrivendo lettere ai giornali, con materiali informativi cartacei, ecc., facendo riferimento alla campagna "Per una ricerca di base senza animali", che trovate descritta a questa pagina: https://www.novivisezione.org/info/ricerca_di_base.htm

Sono disponibili anche i pieghevoli da distribuire, che si possono richiedere sul sito di AgireOra Edizioni, casa editrice non-profit dalla parte degli animali: https://www.agireoraedizioni.org

Articolo di: Marina Berati, 23 novembre 2007

Fonte:
Commissione Europea, Fifth Report on the Statistics on the Number of Animals used for Experimental and other Scientific Purposes in the Member States of the European Union, 5 novembre 2007

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