Esito del super-presidio a Carmagnola

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11/03/2008

Il presidio alla fiere zootecnica di Carmagnola e' stato decisamente soddisfacente: un grande impatto sul pubblico e, in negativo, sugli allevatori.

Partecipato, visto, udito, letto...

Questo super-presidio e' stato davvero molto partecipato, visto, udito, letto... tutti i visitatori della Fiera di Primavera di Carmagnola (TO), con annessa mostra zootecnica di povere creature destinate alla morte, non potranno piu' ignorare che c'e' qualcuno che mette in dubbio il loro "diritto" ad ammazzare animali.

Un presidio "partecipato", perche' in ciascuna delle due giornate (dal mattino alle 9.30 fino al pomeriggio alle 16) c'erano dai 30 ai 40 attivisti presenti.

Un presidio "visto" perche' abbiamo riempito il viale di striscioni enormi con vari slogan contro allevamenti e macelli e a favore di un'alimentazione "senza crudelta'". Completavano l'opera svariati cartelloni e la mostra fotografica. Oltre a questo, la mega-tv aveva il "posto d'onore" e trasmetteva in continuazione filmati di allevamenti e macelli, che diverse persone si sono fermate a vedere.

Un presidio "udito", perche' coi megafoni e' stata fatta una doppia operazione: una di informazione, spiegando al pubblico i retroscena di allevamenti e macelli - sofferenza per gli animali, impatto sull'ambiente, danni alla salute - e una di vera e propria protesta-scontro verso gli allevatori che portavano li' i loro animali condannati a morte. Ci sono stati vari "momenti caldi", perche' gli allevatori non ammettevano che qualcuno potesse accusarli di fare un "lavoro" non degno di rispetto, ma anzi, vergognoso. Era ora che qualcuno iniziasse a dirglielo. Un allevatore ha addirittura spiegato a un attivista che i vitelli sono tolti alla madre perche' non digeriscono il suo latte! Un vero maestro di arrampicamento sugli specchi.

E infine, un presidio "letto", perche' sono stati migliaia i volantini distribuiti: in parte quelli pasquali con l'agnellino in copertina, in parte i piu' generici "SaiCosaMangi?". Molte persone leggevano il volantino, e se anche la maggior parte scuoteva la testa come a dire "ma questa e' pazzia!", altri continuavano la lettura incuriositi, e ne parlavano con gli amici.

L'ambiente e le reazioni

Certo, andare a fare informazione sulla scelta veg in un paese agricolo, e' difficile, perche' sono quasi tutti coinvolti in qualche modo (direttamente, o tramite familiari o conscenti) nella pratica dell'allevamento, e quindi nella loro testa e' scontato, ovvio, non dubitabile, che gli animali siano fatti per essere uccisi e mangiati. Pure, anche il solo fatto di andar li' e far vedere loro che persone "normalissime" come siamo noi (non chissa' quali strani personaggi) non trovino affatto questa cosa cosi' scontata, e la trovino anzi ingiusta e aberrante... è stato utile, uno "shock culturale" che di certo male non ha fatto a queste persone.

E non sono mancati quelli che si ponevano dubbi: da spezzoni di conversazioni udite volantinando, ci siamo resi conto che qualche messaggio stava passando. Un paio di ragazzini che dicevano alla madre "Eh, pero', hanno ragione, poveri animali..." o una ragazza che diceva ai suoi due amici, dopo aver letto il volantino: "Ma le mucche... le mucche, anche loro vengono poi portate al macello e uccise, allora!".

Quel che abbiamo mostrato e spiegato non e' certo andato perso: chi si sente venire un travaso di bile nell'ascoltare i nostri "Vergogna! Basta allevamenti! Basta macelli!" ha ricevuto il messaggio che ci sono persone che pensano che fare l'allevatore o il macellaio non sia rispettabile; chi rimane semplicemente stupito e assolutamente non comprende dove stia il problema nel mangiare animali, potra' cominciare a capire che non e' cosi' scontato che sia giusto farlo; chi ha la mente un po' piu' aperta potra' iniziare a ragionarci e in futuro, chissa', smettere di mangiare animali; e chi gia' si poneva il dubbio prima (pochi, certo, ma nel mucchio, qualcuno c'e') avra' ricevuto la spinta finale.

Effetto video

La domenica mattina sul presto, il megaschermo trasmetteva le immagini della tortura degli animali, del loro divincolarsi, delle mani impietose che continuavano a mutilarli o a ucciderli mentre loro urlavano disperatamente.

Ebbene, davanti a quel video a un certo punto c'è stata una parata di 15-20 allevatori che, MUTA, osservava.

Quasi che, vedendolo da fuori, riuscissero ad acquisire la consapevolezza di ciò che quotidianamente facevano senza pensarci. Verosimilmente nessuno di loro cambierà, però abbiamo avuto la netta sensazione che più che vedere il nostro antagonismo, in quel momento, vedessero se stessi in quei filmati e che ci fosse ALMENO "qualcosa" che non trovavano "normale", almeno "qualcosa" di cui non c'era da andare così fieri .

Che dire poi delle espressioni raccapricciate dei membri delle forze d'ordine che "a turno" si sono messi a guardare "attentamente" i filmati... L'effetto sui veri destinatari dei video (i visitatori della fiera) è stato ovviamente importante e davanti ai filmati era estremamente facile avvicinali, scambiare due parole e indirizzare le persone agli approfondimenti sui siti web indicati sui volantini.

Per concludere...

Tutti quegli animali, mucche, giovani vitellini, tutti con gli occhi buoni e lo sguardo infelice e spaventato, portati su e giu' nei camion, in questi 2 giorni... non potremo salvarli. Per loro e' tardi, e fissare il nostro sguardo nel loro ci da' una pena infinita. Ma l'importanza del nostro essere li' e' per tutti gli animali futuri, tutti quelli che non vogliamo vengano fatti nascere per subire una vita di maltrattamenti e una morte violenta e impietosa. Andare a dire che ammazzare questi animali non e' ne' giusto ne' normale, serve, serve a rendere la gente consapevole che cosi' e', e a fare divenatre "normale" il nostro modo di vedere, non il loro.

Grazie a chi ha partecipato.
Grazie a tutti quelli che, informando e protestando in ogni modo possibile, portano avanti la battaglia per evitare l'orrendo e "normale" massacro.

Guarda la galleria fotografica del presidio!

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