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31/10/2006
Domenica 22 ottobre le associazioni protezionistiche hanno organizzato un controllo a “fini statistici”, i controlli riguardavano in particolare gli abbattimenti degli uccelli protetti cacciati in deroga in seguito al decadimento del decreto governativo 251/2006.
L’operazione è stata organizzata su tutto il territorio provinciale, per verificare “sul campo” l’applicazione delle della legge 13/2005 legge regionale sulle deroghe, che permette di abbattere uccelli protetti.
Sette pattuglie di guardie zoofile e venatorie delle associazioni protezionistiche hanno controllato decine di capanni da appostamento e cacciatori in “vagante” nei due A.T.C. fino alle ore tredici. Il lavoro si è concentrato sui fringuelli, specie in migrazione proprio in questo periodo.
Le guardie hanno stilato dettagliati rapporti, con nominativi e materiale fotografico. Sui dati raccolti sono state poi stilate delle stime attendibili e il risultato è stato allarmante. In sintesi, i cacciatori controllati in A.T.C. nord ne avevano abbattuti dai 6 ai 12, con una media di 9 fringuelli a testa. In questo ambito gravitano circa 9.000 cacciatori e, presumibilmente, vista la bella giornata e l’euforia per la caccia ai “fringuelli”, erano tutti in attività. In A.T.C. sud la media riscontrata sui controllati è di 3 fringuelli a testa, per i circa 5.000 cacciatori.
Da questi dati, acquisiti sul campo, si evince che nella sola mattinata di caccia sono stati abbattuti quasi 100.000 fringuelli solo in provincia di Vicenza, su un totale massimo consentito per tutta la stagione di caccia, a livello Veneto di 390.000!
Il grave problema è che la legge 13/2005 sulle deroghe, approvata dalla giunta regionale, in alcuni articoli diventa una autentica “farsa”, se non una velata istigazione al bracconaggio”. Ad esempio, prevede che ogni cacciatore residente possa abbattere un massimo di cinquanta fringuelli in tutta la stagione di caccia, che dura circa 3 mesi, ma giornalmente ne possa abbattere fino a venti. Non solo, mentre per le specie normalmente oggetto di caccia vige l’obbligo di segnare sul tesserino il capo appena abbattuto, per le “specie protette” non vige nessun obbligo, se non quello di completare a fini statistici, alla fine della giornata di caccia, al rientro a casa, in una apposita scheda i capi abbattuti.
Naturalmente il cacciatore avrà interesse a non segnare i “protetti” effettivamente incarnierati, altrimenti in pochi giorni raggiungerebbe il limite massimo imposto. In questo modo si dà l'opportunità al cacciatore di compiere autentiche stragi.
Fonte: Coordinamento protezionista vicentino, 26 ottobre 2006
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