La Regione Piemonte perde di nuovo: stop alla strage di ungulati!

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10/11/2006

Continua la vicenda degli abbattimenti di ungulati in Piemonte, e siamo lieti di aggiornarvi con ottime notizie! La vicenda e' complicata perche' si porta avanti a suon di carte bollate e ricorsi al TAR, ma quel che e' importante e' che, di nuovo, fino al 6 dicembre nessun cacciatore puo' sparare agli ungulati in Piemonte, quindi per un mese questi "gentili signori cacciatori" addetti alla "caccia di selezione" lasceranno il fucile a casa, non potranno sparare in alcun ATC (Ambito Territoriale di Caccia) o comprensorio alpino!

In breve, la storia: la vicenda nasce la scorsa estate, con una "sollevazione popolare" contro gli abbattimenti di ungulati decisi dalla Regione Piemonte. Gli ungulati sono i caprioli, camosci, daini, cervi, mufloni e cinghiali. La caccia a questi animali e' decisa di anno in anno con delibera della Regione: quanti animali ammazzare di quante specie, quanti maschi, quante femmine, quanti cuccioli, in che date, in quali ATC. E' ogni anno cosi', ma la maggior parte della gente non lo sa, quest'anno si e' venuto a sapere di questa strage legalizzata grazie ai media, e ci sono state molte proteste.

Alcune associazioni anticaccia hanno fatto ricorso al TAR e il 9 di settembre il TAR deliberava la sospensione della delibera regionale, fino al 4 ottobre, data dell'udienza. In data 4 ottobre il TAR annullava la delibera, in quanto questa non teneva conto del parere dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e conteneva varie irregolarita' gravi: censimenti degli animali inaffidabili effettuati dai cacciatori e non verificati, stime sulla consistenza degli animali inattendibili, insufficienti percentuali di territorio sottoposte ad esame, periodi di caccia eccessivamente estesi, limiti di carniere elevati oltre misura, dati incompleti e frammentari, violazioni di legge.

Quindi in pratica dal 9 settembre al 4 ottobre ai cacciatori e' stato impedito di sparare a questi animali, e questa e' stata gia' una grossa vittoria.

Ma la Regione Piemonte, per paura di scontentare gli amici cacciatori, cosa fa? Il 5 ottobre, il giorno dopo dopo la sentenza del TAR, facendosi beffe della decisione del tribunale, emette un'altra dalibera-fotocopia, e i cacciatori ricominciano a sparare! Ma, una volta avuto in mano i documenti, le associazioni fanno di nuovo ricorso, e cosa succede? Che il TAR il 9 novembre (dopo 2 giorni dalla presentazione del nuovo ricorso) sospende con PROCEDURA D'URGENZA (evento rarissimo!) questa nuova delibera, la sospende fino al 6 dicembre, e quindi per quasi un mese, di nuovo, non si spara piu'!

Non solo, ma il TAR Piemonte redarguisce pesantemente la Regione, dicendo, in sostanza "noi abbiamo sospeso la vostra delibera come illegittima, dopo attento esame, voi ci prendete in giro facendone un'altra uguale, e questo e' un comportamento gravissimo". Le parole precise non sono ovviamente queste, ma sono quelle che riportiamo qui sotto, e che testimoniano la pessima figura fatta dalla Regione, e comprovano che i politici locali non fanno il proprio lavoro come si deve, ma pensano solo a far contenti gli amici cacciatori.

Estratto del Decreto Presidenziale n. 572 del 9 novembre 2006 del TAR Piemonte:

Le irreparabili conseguenze della vigenza del provvedimento impugnato, quali già deliberate e scongiurate da questo Tribunale con riferimento alla D.G.R. n. 104, dovrebbero infatti indurre, a salvaguardia della tutela della fauna, ad una immediata sospensione della D.G.R. n. 2-3973, con cui la Regione, riproducendo la D.G.R. n. 104 il giorno successivo alla sospensione della medesima disposta da questo Tribunale ha immediatamente vanificato la tutela cautelare concessa in esito ad attento ed approfondito esame.

Ritenuto che quanto rappresentato si configura come un caso di estrema gravità ed'urgenza tale da non consentire neppure la dilazione della trattazione della domanda cautelare fino alla data della camera di consiglio del 6 dicembre 2006;

Visto l'art. 3, secondo comma, della legge 21 luglio 2000, n. 205;

D E C R E T A

L'istanza cautelare di sospensione in via provvisoria dell'impugnata deliberazione della G.R. del Piemonte n. 2-3973 in data 6 ottobre 2006 è accolta. Rinvia per la discussione dell'istanza cautelare dinanzi al Collegio alla Camera di Consiglio del 6 dicembre 2006.

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