Stop ai circhi con animali in Bolivia

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23/07/2009

Entro un anno i circhi dovranno dare spettacolo solo con gli artisti umani.

Ogni tanto una bella notizia. La Bolivia e' il primo stato al mondo a vietare completamente l'uso degli animali nei circhi: sia gli animali selvatici che quelli domestici (cavalli, cani, ecc).

Riprendiamo la notizia dal sito di Animal Defenders International, come hanno fatto molti altri siti animalisti e giornali d'opinione.

La Bolivia e' il primo paese al mondo a vietare l'uso di animali selvatici e domestici dai circhi

Animal Defenders International (ADI) e' felice di annunciare che il presidente boliviano Evo Morales ha firmato una nuova legge che vieta l'uso di animali selvatici e domestici nei circhi itineranti. Dopo l'approvazione del Congresso, la legge ha superato anche l'ultimo ostacolo costituito dalla firma del Presidente e verra' pubblicata nelle prossime settimane.

La legge che vede come primo firmatario la deputata Ximena Flores e' il risultato delle evidenze raccolte nel corso di una investigazione sotto copertura condotta da ADI che comprende: leoni tenute in gabbie troppo piccole sul retro di un camion (due leonesse erano incinte ma venivano ugualmente usate nello spettacolo), analoghe condizioni di detenzione per un mandrillo, tre orsi bruni tenuti in una gabbia di 2.5x3m i cui unici movimenti erano i pochi concessi durante lo spettacolo. E' stata anche segnalata l'inadeguatezza delle barriere di protezione sulla pista. Le risultanze dell'inchiesta sono state presentate al Congresso assieme ad un rapporto del 2008 "The Science on Suffering" ("La scienza delle sofferenza"), che dimostra scientificamente la sofferenza degli animali nei circhi.

La nuova legge bandisce l'uso degli animali, selvatici e domestici, dai circhi in quanto le condizioni e la detenzione vengono considerati atti di crudelta' (NdT: questa motivazione costituisce un avanzamento notevole rispetto alla lasche norme definite in ambito CITES). Ai circhi viene concesso un anno di tempo per adattare i loro spettacoli ai soli artisti umani, e in questo periodo il governo controllera' il rispetto delle norme e procedera' a confische e sanzioni pecuniarie in caso di violazioni.

Questa e' la prima legge nazionale che vieta sia l'uso degli animali selvatici che di quelli domestici. Analoghe leggi vigenti in Austria, Costa Rica, Finlandia e Danimarca si limitano a proibire l'utilizzo degli animali selvatici o solo di certe specie di animali.

Come riconoscimento al Presidente Morales e per l'azione del suo governo, l'ADI ha consegnato il Toto Award per la protezione e conservazione degli animali alla Bolivia (Toto e' il nome di uno scimpanze' salvato da un circo che ora vive libero in Africa).

Il Direttore Responsabile di ADI, Jan Creamer, ha dichiarato: "Questa e' davvero una giornata storica per gli animali dei circhi. Le investigazioni sotto copertura, le evidenze scientifiche e il lavoro dei nostri attivisti hanno segnato una vittoria per gli animali destinata a diffondersi nel mondo. La Bolivia e' il primo stato sudamericano a vietare gli animali nei circhi e il primo nel mondo a vietare ogni specie di animali. Plaudiamo al Presidente Evo Morales per aver innalzato il livello di protezione degli animali in Sudamerica, un risultato che il resto del mondo dovra' seguire. Ringraziamo anche per il lavoro della deputata Flores, delle organizzazioni locali e di tutti coloro che in stretto contatto con ADI hanno fatto si' che si arrivasse alla promulgazione della legge".

Tradotto da Bolivia first country in the world to ban wild and domestic animals from travelling circuses, Animal Defenders International, 2 luglio 2009

Magari con qualche sfumatura retorica di troppo, queste parole rendono pero' il senso di un risultato importante per gli animali. Un paese che non e' certo tra i piu' industrializzati e ricchi del mondo, dove sicuramente ci sono "cose ben piu' importanti cui pensare", ha dato davvero una bella lezione di civilta'. In America, e in quasi tutta Europa, si continua invece a permettere questa barbarie, e addirittura sovvenzionarla come succede in Italia. Ben venga quindi l'esempio della Bolivia a dire che la speranza di riscatto per gli animali non ha confini.

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