Operazione Waltzing Matilda: un successo spettacolare

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15/04/2010

La campagna in difesa delle balene di Sea Shepherd salva 528 balene.

La flotta baleniera giapponese si era messa in mare, diretta verso il Santuario delle Balene dell'Oceano Antartico, con un permesso rilasciato dal governo giapponese per uccidere 935 balenottere minori, che sono protette, 50 balenottere comuni, a rischio di estinzione, e 50 megattere, a rischio di estinzione. Il suo obiettivo era di uccidere un totale di 1035 balene.

L'intervento delle tre navi della Sea Shepherd Conservation Society ha impedito alla flotta di uccidere l'intero numero di animali. I membri dell'equipaggio di Sea Shepherd hanno avuto successo nel ridurre tale quota di più della metà. Il successo nel salvare le megattere è stato pari al 100% e il successo nel salvare le balenottere comuni è stato del 98%.

Delle cinquanta megattere di cui era prevista l'uccisione, la flotta non ne ha uccisa neppure una.

Delle cinquanta balenottere comuni di cui era prevista l'uccisione, la flotta ne ha uccisa una soltanto.

Delle 935 balenottere minori di cui era prevista l'uccisione, la flotta ne ha uccise 506.

In totale, i balenieri giapponesi, che operano illegalmente, hanno ucciso 507 balene.

Sea Shepherd è riuscita a salvare 528 balene - il nostro maggior impatto finora sulla quota di uccisioni prevista.

Questo è valso i nostri mesi di impegno. E' valso il costo. E' valso la perdita della Ady Gil. E' valso l'arresto del Capitano Pete Bethune.

Grazie ai coraggiosi equipaggi della Steve Irwin, della Bob Barker e della Ady Gil, grazie alle centinaia di volontari che operano a terra, grazie alle migliaia di sostenitori e grazie a Bob Barker e ad Ady Gil, Sea Shepherd ha dato la caccia agli assassini di balene fino a trovarli, li ha affrontati, li ha disturbati e ha bloccato le loro attività per un terzo della stagione.

Quanto è costato tutto questo alla flotta giapponese?

Se il valore commerciale medio di una balena è pari a 250.000 dollari, siamo riusciti a privare la flotta baleniera giapponese di una somma pari a circa 132 milioni di dollari statunitensi.

E' ragionevole dire che il settore della baleneria giapponese non ha realizzato profitti, questa stagione. La flotta baleniera deve uccidere almeno 700 balene soltanto per andare in pari con le spese.

E, in aggiunta alla perdita dei profitti, c'è lo spreco di carburante utilizzato mentre la flotta veniva inseguita da Sea Shepherd, le spese per la sicurezza e i sistemi difensivi, il costo dei voli di sorveglianza, le spese per le pubbliche relazioni, le perdite legate al costo della manodopera (dal momento che i dipendenti non lavoravano mentre le navi erano inseguite). Senza balene da macellare, i balenieri se ne stavano seduti in mensa a giocare d'azzardo e a bere sake e tè.

"La mancanza di campioni potrebbe influenzare l'accuratezza delle nostre ricerche" ha dichiarato Takashi Mori, dell'Ente per la Pesca, in merito al basso numero di animali catturati.

"Speriamo che sia così, ma, cosa più importante, sappiamo che la mancanza di 'campioni' avrà un impatto sui loro profitti" ha affermato il Capitano Paul Watson. "Li abbiamo colpiti a lungo e duramente questa stagione, e tutti i nostri sforzi e i rischi che abbiamo corso hanno dato risultati. Ora ci sono 528 balene che nuotano libere nell'Oceano Australe, e che sarebbero morte se non fosse stato per il nostro intervento. Questo è un giorno felice per il mio equipaggio e per me, e per i conservazionisti di tutto il mondo, un giorno davvero felice."

Scegliendo di fare la parte della vittima degli "eco-terroristi", Mori ha incolpato le "violente intromissioni" da parte degli attivisti di Sea Shepherd che, egli ha affermato, hanno paralizzato le attività di caccia alla balena per 31 giorni.

La Sea Shepherd Conservation Society è assolutamente fiera di essere riuscita a "paralizzare" le attività letali di caccia alla balena per 31 giorni.

"Non avrei potuto usare un termine migliore per descrivere le nostre azioni" ha dichiarato Chuck Swift, capitano della Bob Barker "Abbiamo assolutamente paralizzato le loro abbiette attività per 31 giorni e sono felice di avere finalmente il riconoscimento ufficiale giapponese del nostro successo. La ringrazio, Sig. Mori, per questo riconoscimento".

Sea Shepherd sta ora riparando i danni riportati dalla Bob Barker, sta cercando un potenziale rimpiazzo per la Ady Gil, che è stata distrutta, e sta agendo per contribuire alla difesa del Capitano Pete Bethune, che continua ad essere un prigioniero della guerra per le balene in Giappone.

Il Capitano Watson ha affermato: "Si possono sacrificare le navi, ma non le balene a rischio di estinzione e protette. Abbiamo perso una nave e un membro dell'equipaggio è stato fatto prigioniero, e nessuna persona è stata ferita. Penso che abbiamo fatto un lavoro dannatamente buono, quest'anno. Ora dobbiamo riorganizzarci, raccogliere più fondi, effettuare riparazioni e preparare le navi, e tornare in dicembre per fare un lavoro ancora migliore.

L'Operazione Waltzing Matilda era la sesta spedizione di Sea Shepherd nel Santuario delle Balene dell'Oceano Australe, e la spedizione che ha avuto maggior successo fino ad oggi.

Fonte:
Sea Shepherd, Sea Shepherd Whale Defense Campaign Saves 528 Whales, 12 aprile 2010

Traduzione a cura di Barbara Abatti per Sea Shepherd Italia

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