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08/07/2010
Il guerriero delle balene "Capitano Pete Bethune" e' libero di tornare a casa.
Il 6 gennaio 2010 il capitano Hiroyuki Komura, della baleniera giapponese illegale Shonan Maru 2, ha deliberatamente speronato e distrutto la nave della Sea Shepherd Conservation Society, l'Ady Gil. Il capitano Komura ha quasi ucciso sei membri dell'equipaggio volontario di Sea Shepherd e non ha risposto al segnale di mayday della Ady Gil. Le autorità giapponesi hanno rifiutato di collaborare nelle indagini e hanno declinato la richiesta delle autorità marittime di Australia e Nuova Zelanda di interrogare il capitano Komura.
Il capitano Peter Bethune, invece, l'uomo che il capitano Komura ha quasi ucciso e la cui nave è stata distrutta, è stato portato in Giappone letteralmente da prigioniero di guerra, rapito nelle acque del Territorio Antartico Australiano. Il capitano Bethune fu incarcerato per essere salito a bordo della nave che aveva speronato e distrutto la sua, quando aveva tutto il diritto di salire su quella nave, per affrontare faccia a faccia Komura, per i crimini da lui commessi.
La persona sotto processo sarebbe dovuto essere il capitano Komura. Non lo è stato, perché nelle acque del Santuario delle Balene dell'Oceano Meridionale, la forza - piuttosto che la legge - crea il diritto, e il capitano Bethune è stato portato in Giappone per esserne un esempio, perseguito per aver difeso le balene.
Il verdetto della corte giapponese è sempre stato quello di "colpevole". Sea Shepherd non si è mai illusa che al capitano Bethune sarebbe stato concesso un processo giusto. In tribunale, non vi è stata nessuna discussione sulla ragione per cui il capitano Bethune è salito a bordo della Shonan Maru 2, e il capitano Komura non è stato chiamato a testimoniare; insomma, il giudice non ha mai concesso che fosse ascoltato alcun elemento di prova sulla distruzione della Ady Gil.
La Sea Shepherd ha speso oltre mezzo milione di dollari per la difesa del capitano Bethune, non perché abbia creduto che sarebbe stato assolto, ma nel tentativo di mitigare la pena.
Il capitano Bethune stava rischiando fino a quindici anni di carcere. E' stato condannato a due anni e sarà deportato in Nuova Zelanda il 9 luglio con la sospensione condizionale della pena.
La missione del Capitano Bethune è stata un successo. I suoi sforzi hanno contribuito a salvare la vita di 528 balene. E' stato capace di distogliere una delle navi arpionatrici dalla caccia, quando è stata costretta a tornare in Giappone. E, cosa più importante, ha mostrato al mondo la brutalità e l'illegalità della flotta baleniera giapponese. Quando si è disposti a rischiare la vita per salvare le balene, cinque mesi da prigioniero sono un buon compromesso per le vite salvate.
Il Capitano Bethune è un eroe per il movimento "Salviamo le balene" e sarà accolto in Nuova Zelanda come un eroe nazionale per aver avuto il coraggio di fare ciò che il suo governo aveva paura di fare - difendere le balene dai bracconieri giapponesi nel Santuario delle Balene dell'Oceano Meridionale.
Il supporto globale per il Capitano Bethune e la pubblicità negativa al programma di caccia alle balene del Giappone ha portato a questo successo. Con il Capitano Bethune, il governo giapponese era ben consapevole che ogni giorno in più in cui egli veniva trattenuto avrebbe generato proteste contro l'abominevole strage delle balene. Tutto ciò, unito con le proteste per la proiezione del film "The Cove", vincitore dell'Academy Award, ha contribuito a rendere la macellazione delle balene e dei delfini il problema di affari esteri più imbarazzante per il governo giapponese.
Il tribunale giapponese ha ammesso che il capitano Bethune non intendeva fare del male a nessuno e operava sotto la sua convinzione di salvare le balene dalla caccia illegale. La verità è che i giapponesi vogliono il capitano Bethune fuori del Giappone e con la sospensione condizionale della pena possono facilmente mandarlo a casa. Sea Shepherd è orgogliosa di ciò che ha ottenuto il Capitano Bethune ed è soddisfatta dei risultati di questo processo ridicolo, che ha visto un uomo incarcerato per aver voluto salvare la vita delle balene, e ha invece ignorato i crimini di un bracconiere giapponese che ha affondato una nave e quasi ucciso sei attivisti.
Il Capitano Bethune è libero, e questo è ciò che conta. Sea Shepherd è libera di tornare ancora nell'Oceano Antartico per difendere le balene, e abbiamo intenzione di essere efficaci nella prossima stagione molto più che della nostra ultima, di già grande efficacia.
Il capitano Bethune è una fonte d'ispirazione per il suo coraggio e dedizione, e il suo impegno, il suo sacrificio, e la sua determinazione non saranno dimenticate.
Fonte:
Sea Shepherd, Whale Warrior "Captain Pete Bethune" Free to Return Home, 6 luglio 2010
Traduzione a cura di Mario Di Bacco per Sea Shepherd Italia
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