Effetto serra della carne: non arriva dai bovini

15/11/2019

È ormai noto che il settore dell'allevamento è tra le prima cause di emissione di gas serra. Secondo alcuni autori è la prima in assoluto, ma in ogni caso è almeno alla pari con l'industria e incide più del sistema di trasporti nella sua interezza. Sono dati che leggiamo spesso, derivanti dagli studi scientifici o dai dossier di istituzioni internazionali. Ma qual è la causa di queste emissioni?

Molti credono che l'impatto degli allevamenti sull'effetto serra sia dovuto solo a certe specie animali: bovini, pecore e capre, cioè i ruminanti. Col loro complesso sistema digestivo, emettono metano e ossido di azoto: gas serra, appunto. Questo è innegabile, tuttavia è l'aspetto meno importante.

Le flatulenze dei bovini: non sono il problema principale

Il problema delle "flatulenze dei bovini", come spesso viene definito, è marginale rispetto al totale delle emissioni dell'industria zootecnica: esse non sono causate solo dai ruminanti, ma da tutte le specie allevate. Ce ne dà conferma, tra gli altri, uno studio dell'associazione tedesca di consumatori Foodwatch (Foodwatch, Klimaretter Bio?, 25 agosto 2008).

Lo studio di Foodwatch ha confrontato tra loro tre diverse diete: quella 100% vegetale, quella latto-ovo-vegetariana e quella onnivora, dal punto di vista del loro impatto sul clima. Hanno misurato l'impatto generato dall'industria alimentare per produrre tutto il cibo che una persona consuma in un anno, in media. Che differenze sono state trovate? Differenze enormi tra le diete, ma molto lievi tra i diversi tipi di carne.

Confronto tra le diete: i risultati

La produzione di cibo per la dieta onnivora media causa un'emissione di gas serra 8 volte maggiore rispetto a quella della dieta totalmente vegetale - cioè l'800%. La dieta latto-ovo-vegetariana causa metà emissioni rispetto a quella onnivora, ma comunque molto maggiori della dieta vegetale: 4 volte tanto.

Lo studio ci mostra che queste emissioni derivano solo in piccola parte dall'allevamento di bovini: sostituendo la carne di manzo con quella di maiale, le emissioni diminuiscono, certo, ma soltanto del 10% circa. Il che significa che per il restante 90% derivano da altro, qualcosa che è comune a tutti i tipi di carne, ma anche al latte e alle uova.

Gli animali come macchine: inefficienti

Che cos'hanno in comune tutti i "prodotti animali"? L'allevamento. Utilizzati come "fabbriche di proteine", gli animali vengono forzati a trasformare il cibo vegetale in carne, latte, uova. Ma questa trasformazione implica uno spreco enorme di risorse, oltre che di vite: l'elevata emissione di gas serra dipende proprio da questo spreco e si verifica qualsiasi sia le specie allevata.

La ragione dello spreco è che i mangimi dati agli animali non sono scarti, sono vegetali coltivati appositamente e servono in media 15 kg di mangime per ottenere un chilo di carne. Quindi, se anziché coltivare i vegetali e nutrirci direttamente di quelli, li diamo in pasto agli animali, per avere carne, latte e uova, ne dobbiamo produrre molti di più.

Perché accade? Perché è così che l'organismo funziona, quello degli altri animali e quello umano: se ogni giorno mangiamo un chilo di vegetali, non aumentiamo certo di un chilo ogni sera. Il nostro peso rimane più o meno costante e ciò che mangiamo ci serve per le nostre funzioni vitali (se mangiamo più di quanto ci serve allora, sì, ingrassiamo). Lo stesso vale per gli animali d'allevamento.

Tutto questo implica che il settore agricolo deve produrre 15 volte di più, per nutrire gli animali, di quanto dovrebbe fare per nutrire direttamente le persone. E il settore agricolo è un processo produttivo come gli altri: anch'esso consuma risorse, energia, acqua, terreno, ed emette inquinanti e gas serra.

Dovendo lavorare 15 volte più del necessario, le risorse usate e gli inquinanti emessi dall'industria agricola sono dunque molto maggiori: eccolo, il vero problema. Un problema non solo per i gas serra, ma anche per tutte le altre cause di impatto ambientale. E la vera soluzione?

La soluzione fa bene a tutti

La soluzione è lampante: eliminare i prodotti animali. Non è possibile ridurre in modo drastico lo spreco cambiando modalità di allevamento: gli animali sono già sfruttati all'estremo, l'allevamento è già il più intensivo possibile.

Non c'è altra soluzione che fare un passo indietro e ammettere che la trasformazione di cibo vegetale in prodotti animali è illogica e insostenibile.

Smettere con questa pratica farebbe bene a tutti:

  • all'ambiente: lo solleverebbe da un peso enorme.
  • alla nostra salute: verrebbero eliminate le sostanze più dannose introdotte con l'alimentazione.
  • agli animali: non vedrebbero più l'orrore degli allevamenti e dei macelli.
  • al concetto stesso di umanità: ci sarebbe rispetto, non più distruzione.

Scegliere sta a noi. E possiamo farlo subito. È in nostro potere decidere cosa mangiare: scegliamo quello che fa del bene a tutti.

Puoi calcolare il tuo personale risparmio di risorse passando a un menù 100% vegetale con l'applicazione web MioEcoMenu. Prova e vedrai quanto ciascuno di noi può diminuire la propria impronta ecologica con le sue personali scelte alimentari.

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