10/05/2019
Questa domenica, 12 maggio, l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, AIRC, vende nelle piazze le sua azalee: purtroppo i proventi raccolti non vanno solo a finanziare la ricerca scientifica, ma anche la vivisezione.
Ce lo conferma AIRC stessa con un recentissimo comunicato stampa, che però tace dell'utilizzo di topi e del loro "sacrificio" a 12 settimane di vita: parlano sì di esperimenti su animali, ma citano solo il moscerino della frutta come animale utilizzato. Una volta non si facevano problemi a citare gli esperimenti sui topi... ora lo ritengono un problema d'immagine? Si vede che i tempi sono cambiati, allora è proprio il caso di aumentare la pressione e le proteste.
Ecco le loro parole:
"Grazie ai risultati di uno studio sostenuto dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, pubblicati recentemente sull'autorevole rivista scientifica Nature Communications, stanno emergendo interessanti informazioni sulla relazione causa-effetto che intercorre tra la rigidità cellulare e il metabolismo dei lipidi. [...] I risultati sono stati ottenuti con esperimenti in cellule di epitelio mammario umano, di fegato e polmone e in studi con animali di laboratorio come il moscerino della frutta Drosophila melanogaster."
Andando a leggere l'articolo originale si scopre invece che, oltre alle colture cellulari umane, che sicuramente danno risultati applicabili agli esseri umani, i ricercatori hanno sprecato tempo, soldi e soprattutto vite, a fare esperimenti inutili anche sulle cellule dei topi, uccidendoli appositamente. O meglio, "sacrificandoli", come dicono loro: il linguaggio usato dai vivisettori è questo, da sempre. Loro non uccidono, "sacrificano", come fossero sacerdoti di una religione cruenta.
Leggiamo che sono state usate "le ghiandole mammarie di topi femmina vergini di età di 8-12 settimane", e che "il fegato è stato rimosso velocemente da topi eutanasizzati e i tessuti sono stati finemente macinati con le forbici e lavati per rimuove i coaguli di sangue". E ancora, che cellule staminali "sono state isolate da topi di 12 settimane. I topi sono stati anestetizzati, sacrificati e i loro femori sono stati prelevati".
Certo l'AIRC preferisce non parlare di questi "sacrifici animali" nei suoi comunicati e limitarsi a parlare del moscerino della frutta, che non suscita empatia. Ma perché mai uccidere i topi per prelevarne le cellule, quando il resto della ricerca si è svolto su cellule umane? Bastava così poco per rendere questa ricerca del tutto cruelty-free e scientifica...
Per fermarli, bisogna toccarli sul portafoglio: niente azalee, niente donazioni, fino a che non smetteranno di finanziare i "sacrifici animali".
Informa le persone che conosci, invitandole a non comprare l'azalea della ricerca e a non sostenere l'AIRC fino a che non smetteranno di finanziare la vivisezione.
Diffondi sui social questo articolo.
Scrivi all'AIRC per far sapere cosa pensi dei loro esperimenti, alla casella comunicazione@airc.it
Messaggio-tipo da cui prendere spunto:
Spett.le AIRC,
mi unisco alla protesta per la sperimentazione animale effettuata nell'ultimo studio da voi finanziato (su rigidità cellulare e metabolismo dei lipidi). Sarebbe stata una buona occasione per una ricerca interamente scientifica e utile ai malati, basata su cellule umane. Invece, si è voluto uccidere dei topi per prelevare anche le loro cellule. A quando un vostro impegno per una scienza senza vivisezione? Finché continuerete a finanziare esperimenti su animali, non vi sosterrò e inviterò tutti i miei conoscenti a fare lo stesso, informando gli altri anche attraverso i social network.
Distinti saluti.
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"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.