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27/09/2018
di Marina BeratiQuando una persona viene informata sulla scelta vegan, difficilmente lo diventa sui due piedi: può succedere, ma di solito per vincere l'inerzia le servono una serie di input nel tempo. Noi attivisti vegan dobbiamo fare proprio questo: fornire informazioni e invitare le persone a questa scelta, in modo che giungano il prima possibile a una decisione di giustizia e rispetto.
Poco tempo fa ho seguito uno spezzone di un seminario per attivisti vegan, in cui il relatore, un attivista australiano, raccomandava di tener presente che non è automatico che le persone che si fermano a guardare un video per strada, o a un tavolo informativo, diventino vegan immediatamente, lì sui due piedi. Quel che accade quasi sempre è che ricevono informazioni che accrescono la loro consapevolezza e porteranno una parte di loro, col tempo, a diventare vegan.
Per non rimanere delusi da quello che, di fatto sembra un "mancato risultato", e capire che invece non lo è, conviene applicare quello che chiameremo il "sistema dei 10 punti". Funziona così: una persona che non sa nulla della scelta vegan, che non ha mai pensato all’argomento degli allevamenti e macelli, parte da 0 punti. Si ferma a guardare i nostri video e acquisisce consapevolezza, poniamo raggiunga 3-4 punti. Poi legge il volantino che le diamo e passa a 5 punti. Legge dei siti, arriva a 7. Legge un libro, arriva a 10: a quel punto diventa vegan. In sostanza il concetto è che, purtroppo, mediamente servono diversi input, prima di arrivare a mettere in pratica la scelta vegan.
Le considerazioni fatte finora servono per spiegare agli attivisti per quale motivo una persona che riflette per la prima volta sulla sofferenza degli animali negli allevamenti difficilmente diventerà vegan subito, anche quando ne rimane molto colpita.
Ma se tu sei qui, immaginiamo che non sia la prima volta che senti parlare di queste cose e avrai già raccolto parecchie informazioni.
Dunque, non aspettare ancora, fai la tua scelta per gli animali senza por tempo in mezzo... Go Vegan! :-)
Leggi la brevissima introduzione: Vegani perché? Una scelta per tutti, facile e immediata, per non uccidere animali.
È essenziale che tante persone vegan si impegnino per fare andare avanti nel proprio percorso di consapevolezza chi ancora non lo è. Dobbiamo essere noi a portare le persone a conoscenza della sofferenza degli animali, esortandole a scegliere di non essere parte di questa violenza. Non dobbiamo aspettare che lo facciano da sole, dobbiamo condividere quello che sappiamo.
Può essere proprio quel volantino che diamo a far fare l'ultimo passo per raggiungere i 10 punti. Oppure può essere quello che fa fare il primo passo, cosa altrettanto importante: chi lo riceve può cercare risorse per proprio conto, leggere siti, guardare video, chiedere informazioni su un sito, ordinare un libro, e infine fare la scelta giusta.
E' logico che, statisticamente, le persone che non vogliono cambiare abitudini e mentalità siano di più di quelle disposte a cambiare, altrimenti saremmo già tutti vegan, nel mondo. Perciò è inevitabile che la gran parte delle persone che ricevono i nostri messaggi non arrivi mai ai "10 punti". Ma altre invece ci arriveranno e ognuna di loro risparmierà la vita ad almeno 1400 animali (che non verranno allevati e uccisi per la sua alimentazione). Lo farà grazie a noi, al nostro impegno.
Bisogna fornire tanti input, a quante più persone possibile - perché non possiamo sapere a priori quali siano quelle "sensibilizzabili" e quelle menefreghiste - nei modi più svariati.
Organizzare affissioni di manifesti, distribuire materiali cartacei ben fatti, organizzare proiezioni di video per strada, in sale conferenze, nelle scuole; diffondere locandine cartacee (e anche quelle elettroniche), regalare libri alle singole persone o alle biblioteche, organizzare tavoli informativi (se si è in gruppo), dare volantini agli studenti fuori dall'università... queste, e altre, sono tutte attività che ogni persona vegan può fare e che "danno punti" al pubblico lì fuori, che ancora vegan non è. Si tratta di uno sforzo collaborativo: non nel senso che bisogna farlo in gruppo con altri, ma che ciascuno di noi, portando avanti da solo queste attività informative, si unisce a quelle degli altri, arrivando così a un risultato collettivo a livello mondiale.
Tutto conta per "far guadagnare punti". La diffusione online sui social network conta anch'essa, ma solo se fatta utilizzando informazioni e immagini di qualità, e tenendo conto che purtroppo ha meno peso di quella fatta su altri canali, perché sui social si è bombardati di informazioni e di chiacchiere inutili.
Chi dice "Ah, ma non serve a niente, figurati se uno vede una manifesto e diventa vegan o legge un volantino e diventa vegan..." è superficiale e probabilmente nasconde dietro a questo cinismo una semplice pigrizia che non vuole ammettere, condita da una bella dose di egoismo. Certo che di solito un volantino non fa diventare vegan (anche se in alcuni casi succede), ma quel volantino, unito ad altre azioni informative fatte da altri nel corso del tempo, porta la persone che ricevono queste informazioni ad "accumulare punti", arrivando infine alla scelta vegan.
Per concludere, dunque: rimbocchiamoci subito le maniche e attiviamoci per fare la nostra parte! Un tipo di attivismo alla portata di tutti, assolutamente tutti, è quello proposto in Area Volontari di AgireOra: crea il tuo account, scegli l'azione da fare e inizia... non c'è tempo da perdere, gli animali soffrono le pene dell'inferno ogni giorno.
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