La pesca e il WWF

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28/05/2007

Puo' un'associazione che nell'immaginario collettivo "difende gli animali" essere a favore della pesca, organizzare nelle sue riserve gite di "pescaturismo", dare dei premi in denaro (50.000 dollari) ai pescatori piu' "bravi"? A quanto pare, si', si tratta del WWF. E' simpatico pensare che chi paga i soldi della tessera per difendere gli animali li faccia poi finire in tasca ai pescatori...

Il WWF, sia italiano che internazionale, deve avere poco chiaro il senso della parola "rispetto" verso gli animali. Nel sito della Riserva Marina di Miramare (Trieste), gestito dal WWF, affermano che la riserva "vuole offrire ai triestini nuovi spunti per esplorare le acque del Golfo senza disturbare la flora e la fauna, ma anzi imparando a rispettarle". Bene, verrebbe da pensare, un posto dove gli animali marini vengono protetti. Purtroppo, no. Il "rispetto" verso questi animali consiste, secondo il WWF, nell'ammazzarli per far divertire i turisti. Infatti la riserva propone il "pecaturismo", secondo loro "finalizzato a promuovere nuovi approcci di conoscenza al mondo marino e costiero". Nell'estate del 2006 i pescaturisti hanno preso il largo "sulle imbarcazioni della Riserva per affiancare i pescatori delle Saccaleve, localmente chiamate 'Lampare', per scoprirne assieme le difficoltà e le soddisfazioni del mestiere". Gia', bella soddisfazione ammazzare gli animali con la benedizione del WWF... ma, pardon, non si chiamano "animali", non sia mai! Il WWF vuole infatti diffondere "un nuovo approccio con il pescato, risorsa biologica, e fonte di biodiversità"! Capito? Non sono "animali", sono "pescato"!

Il WWF e' molto convinto di questa sua vocazione di avvicinamento del cittadino medio allo sterminio di pesci in prima persona, infatti, anche nel 2007 pubblica sul suo sito ufficiale l'articolo "La pesca che difende il mare". Li', si schiera contro la pesca illegale che distrugge i fondali, certo, ma si schiera anche assolutamente dalla parte di chi i pesci li uccide comunque, descrivendone l'attivita' come se fosse qualcosa di positivo. Afferma l'intervistato: "I turisti si alzano presto la mattina e mi aiutano a tirar su le reti che ho buttato la sera prima. [...] E poi si scende a terra, si pulisce il pesce e si mangia insieme quello che il mare quel giorno ci ha voluto regalare". No, il mare non ha regalato proprio nulla, e nemmeno i pesci. La loro vita e' stata, semplicemente, rubata, con violenza e mancanza di rispetto, perche' non esiste alcun diritto a uccidere - non c'e' ne' legittima difesa, ne' necessita' di sopravvivenza, quindi ogni morte provocata a un essere senziente non ha giustificazione.

Ma ancora non basta, perche' il WWF internazionale regala, con il concorso "Smart Gear Competition" (a cui partecipano per lo piu' pescatori) 50.000 dollari alle tre persone che si inventano i sistemi "piu' intelligenti" di pesca, cioe' quelli che riducono le catture accidentali di animali che in realta' non si vogliono uccidere e che sono quindi "scarti del pescato", ma che uccidono comunque i pesci che si vogliono catturare. Afferma il WWF sul suo sito: "L'edizione 2006 è stata vinta da Micheal Herrmann, grazie ad un progetto originale che salva gli squali dalla cattura accidentale utilizzando la loro sensibilità, unica tra le specie marine, ai campi magnetici. Hermann ha piazzato piccoli magneti in cima agli ami da pesca e ha sperimentato che questa tecnica li allontana. Gli altri pesci invece non subivano alcun fastidio dalla presenza dei magneti". Gia', non subivano alcun fastidio e potevano essere comodamenti ammazzati. Evviva.

Aggiornamento del 22-12-2008

Aggiungiamo quest'altra triste notizia in tema di "WWF e pesca"...

Il WWF ha di nuovo superato se stesso. Anche chi sa quanto la volonta' del WWF di "proteggere" gli animali sia inesistente, anche chi sa che questa associazione non e' per nulla animalista, ma anzi ritiene caccia e pesca attivita' accettabili... anche chi sa tutto questo non finisce mai di stupirsi e di rimanere nauseato dalle nuove "pensate" di questa associazione "ambientalista" (tra virgolette perche' abbiamo grossi dubbi che sia almeno questo, dato il comportamento).

Alla pagina, pubblicata il 18 dicembre 2008 sul sito del WWF Italia "Sai che pesci pigliare?" leggiamo delle "perle" del tipo:

"Sbarca anche in Italia grazie al WWF una guida pratica al consumo consapevole dei prodotti del mare. La guida 'Sai che pesci pigliare?' ci dice quali specie di pesci, crostacei e molluschi scegliere al momento dell'acquisto, cosa consumare, avendo la coscienza ecologica a posto, e cosa invece lasciar stare in mare. Semaforo verde per acciughe, per esempio, e per ostriche, rombi chiodati d'allevamento, sgombri." [...] "Il WWF ha anche prodotto uno speciale Ricettario 'Le Stagioni della pesca' che propone un menù basato sulla disponibilità stagionale delle specie ittiche"

Ma che bravi! Invitiamo a sterminare gli animali adesso? E pure "con la coscienza a posto". Non si pretende una propaganda vegetariana da parte del WWF, ma almeno che si eviti di incentivare l'uccisione di animali ce lo si aspetta... invece no. Si fa un libretto in cui si invita a uccidere i pesci, e si illustrano anche le ricette per magiare gli animali uccisi.

Oltretutto, questo non ha senso neppure da un punto di vista meramente ambientalista: non basta mangiare certe specie al posto di altre, bisogna diminuire i consumi, di TUTTE le specie, che siano selvatiche o d'allevamento, perche' il nutrirsi di animali e' uno spreco da ogni punto di vista, devasta i mari qualsiasi siano le specie pescate, e nel caso degli allevamenti le risorse impiegate per "produrre" un kg di pesce sono molto maggiori di quelle necessarie per una equivalente quantita' di cibi vegetali, che oltretutto sono molto piu' sani.

Fonti:

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