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14/10/2010
Come non devono essere i rifugi, e come invece dovrebbero essere per aiutare davvero gli animali.
I kill-shelter sono quei "rifugi" che esistono in molti paesi del mondo, in cui gli animali vengono tenuti solo pochi giorni e poi, se non trovano un padrone, vengono uccisi. La Humane Society USA stima che negli Stati Uniti, ogni anno vengano uccisi in questi canili dai 3 ai 4 milioni di animali. Che si usino le camere a gas (gia' sentito questo termine, no?), o l'eutanasia, o le bastonate come succede ancora in certi paesi, anche europei, non cambia di molto le cose. Certo, se li si uccide con le bastonate c'e' l'aggravante della ferocia e della brutalita', ma la sostanza del problema non cambia.
Nei kill-shelter, mettono gli animali nel cassone ad uno ad uno, senza violenza, poi chiudono ed aprono il gas. I guaiti, i lamenti, le grida per pochi, interminabili secondi. Silenzio. E ne mettono altri, su un tappeto di corpi senza vita, fino a riempire il cassone per il camion dei rifiuti. I branchi di randagi che girano per citta' e campagne, presi sotto dalle macchine, avvelenati, sparati, presi a bastonate. Quelli che i volontari trovano morti al mattino nei canili, senza mai aver conosciuto la dolcezza di una carezza. Quelli ammazzati a bastonate o con i bocconi, in tanti paesi nemmeno troppo lontani da noi. Tutti colpevoli, colpevoli di essere nati, di essere di troppo.
Eliminare gli animali "in sovrannumero" e' una logica aberrante, figlia di una cultura che mette "l'uomo" e le sue vere o presunte esigenze avanti e sopra tutto, in spregio a qualunque considerazione etica di rispetto degli altri animali come dell'ambiente.
Non si devono uccidere. I no-kill shelter, i canili in cui gli animali non vengono ammazzati sono una conquista irrinunciabile e indiscutibile. Anche da noi i cani entravano e se non venivano adottati in un certo tempo uscivano per il camino... sono passati solo una ventina d'anni da quei tempi. Non dimentichiamolo.
Primo, non uccidere, ma il canile-carcere a vita non e' certo la soluzione. Innanzitutto servono strutture che non siano carceri, che siano posti dove gli animali possano avere una vita normale, possano socializzare, vengano seguiti e curati; non luoghi di detenzione e segregazione chiusi al pubblico e a chi se ne vuole occupare come spesso succede. Servono programmi di sensibilizzazione a favore dell'adozione responsabile e contro il commercio di animali. Bisogna ribaltare l'immagine del cane/gatto di razza "bello" contro il bastardino "brutto", bisogna che i comuni smettano di sponsorizzare e sostenere le mostre canine e feline.
Bisogna soprattutto evitare di farli nascere. Questo e' il punto. In un mondo che di "naturale" non ha piu' nulla non si puo' tollerare il mancato controllo delle nascite come non si puo' tollerare che altri animali vengano messi al mondo per inconsapevolezza o peggio per "fare business".
Le autorita': ASL, comuni, regioni, devono finalmente prendere coscienza che il randagismo e' un dramma per animali, per i problemi che si creano a livello sociale e non ultimo che e' un costo economico. Spesso ci sentiamo dire che per le sterilizzazioni non ci sono i soldi. Ma quanto costano i canili? Non sarebbe piu' intelligente, razionale, economico fare delle serie campagne di sterilizzazione? Non sarebbe piu' logico porre delle limitazioni all'allevamento e al commercio di animali (meglio ancora un divieto assoluto, ma questa per ora e' utopia)?
Ma non tocca solo agli "altri", ai governi, ai comuni. Ognuno di noi deve adottare comportamenti responsabili, ognuno deve fare la sua parte senza aspettare che siano altri a muoversi, a fare le leggi e le ordinanze. Cominciamo con lo sterilizzare i nostri animali, facciamolo per la loro salute e per salvarne altri da un destino infame.
Sterilizziamo la colonia sotto casa. Tanta gente in questi anni ci ha chiesto la trappola per prendere i loro randagiotti. Parliamo con i nostri amici, facciamo opera di sensibilizzazione per le adozioni e contro la compravendita di animali.
Facciamo in modo, innanzitutto con le nostre scelte individuali, di non alimentare questo tragico girone: allevamenti, mancate sterilizzazioni, abbandono, randagismo. Camere a gas.
Articolo di Valter Fiore, Associazione La Cincia onlus
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"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.