FIP: una malattia felina difficile

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23/07/2007

Riportiamo in questo articolo alcune informazioni importanti per chi gestiscerifugi per gatti o colonie feline, e che però sono ancora troppo poco diffuse,anche tra "gli adetti ai lavori" e questa ignoranza può essere molto deleteriaper gli animali malati di FIP e causare una grave peggioramento della loro qualità della vita.

L'articolo è a cura dell'Associazione "La Cincia onlus" della provincia di Torino, che si occupa appunto di gatti abbandonati e che sta costruendo un rifugio per gatti a Val della Torre (Torino).

La FIP e' una malattia dall'esito sempre infausto nell'arco di pochi mesi, difficile da diagnosticare e difficile da gestire. Chi lavora in un gattile, o semplicemente ha dei gatti avra' sentito parlare della FIP con toni molto diversi, e anche un po' drammatizzanti.

Noi, come Associazione La Cincia, abbiamo chiesto delle informazioni al dott. Stefano Bo, specialista in materia, che gentilmente ci ha fornito alcune linee guida applicabili alla realta' dei rifugi e delle comunita' feline.

Cos'e' la FIP?

E' un'infezione causata da un coronavirus piuttosto diffuso che in seguito ad una mutazione si manifesta nella forma secca (masse a carico di organi interni) o in quella umida (formazione di liquidi nell'addome); i soggetti piu' a rischio sono i gatti fino all'anno di eta' o i soggetti debilitati. Non esiste vaccino, ne' un test diagnostico rapido. Ovviamente la malattia e' infettiva solo per i gatti, non costituisce pericolo alcuno per gli umani.

Quali accertamenti fare? Bisogna tenere innazitutto presente che circa l'80% dei gatti infettati non sviluppa la malattia, ma puo' essere causa di contagio in quanto espelle il virus attraverso le feci. Questi virus nelle feci si possono individuare grazie ad un esame chiamato PCR, ma attenzione! La positività a questo test non deve intendersi come una diagnosi di FIP, ma solo che il gatto potenzialmente può trasmettere un coronavirus, e non la FIP.

E' da notare che nelle comunita' feline l'indice di positivita' puo' arrivare al 90%. Quindi si tratta di un test inutile? No, se associato a una sintomatologia specifica, permette di capire se siamo in presenza di FIP – incurabile – o di altra patologia, che puo' essere invece curata. Quindi andiamoci piano con le soppressioni!

I FIP vanno isolati?

No, e' inutile; e' solo uno stress per l'animale, per gli altri che indirettamente subiscono delle limitazioni, e un'angoscia in piu' per noi. E' inutile perche' la diffusibilita' del virus e' in genere del 100% e quindi, quando ci si accorge del problemai, gli altri gatti nella colonia lo avranno gia' contratto; pertanto isolare il malato e' inutile. E infine bisogna ricordare che solo il 5-10% dei gatti infettati dal coronavirus sviluppa il virus letale.

In particolare:

  • i gattini molto piccoli facilmente hanno acquisito una immunità colostrale che li protegge dal virus. Statisticamente è dimostrato che se vengono tolti dal contatto con gatti portatori di FCOV all'età di 6-7 settimane e messi in una zona sicura senza altri contatti, hanno il 95% di possibilità di rimanere negativi al FCOV (il virus che puo' trasformarsi in FIP). Quindi e' bene che i piccoli siano tenuti separati e poi dati direttamente in adozione.
  • i gatti FIV e quelli anziani sono più sensibili allo sviluppo della malattia FIP rispetto ad altri con un normale sistema immunitario, però non vi sono indicazioni riguardo al beneficio che possono averne da un isolamento. Si suggerisce sempre di conservare l'ambiente salubre e ciò è già molto.

Cio' che concretamente ci viene consigliato, e' quindi di puntare ad OTTIME CONDIZIONI IGIENICHE come strumento per la prevenzione sia della mutazione del FCoV in virusFIP che del diffondersi delle altre patologie.

Fonte:
Sito LaCincia - Info veterinarie

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