Gli animali dei rifugi ci aiutano a "fare il collegamento"

06/01/2021

Tempo di lettura: 6 minuti

Coccolare gli animali e far divertire i bambini: spesso chi visita i rifugi per gli animali salvati dal macello cerca solo questo. Ma trova molto di più: accarezzare una mucca, giocare con un cucciolo di maiale, coccolare un pollo, crea una connessione con quell'animale.

Interagire con gli animali porta le persone a vederli finalmente come esseri viventi e senzienti e a capire che non sono diversi dal cane o gatto che hanno a casa.

Molti rimangono scioccati quando scoprono che quegli animali, se non fossero stati messi in salvo al rifugio, sarebbero stati uccisi al macello, per finire nel piatto di qualcuno. Magari nel loro.

Un articolo di Sentient Media riporta uno studio recente condotto dal rifugio Farm Sanctuary e Faunalytics: dopo l'esame di 1200 questionari riempiti dai visitatori, si è scoperto che molti di loro decidono in seguito di cambiare la propria alimentazione, per risparmiare la vita agli animali.

La stessa cosa avviene in qualsiasi rifugio. Raelle Schoenrock, che gestisce il rifugio Kismet Creek, racconta di una bambina arrivata lì in gita scolastica che, dopo aver dato da mangiare ai polli e averli guardati fare i bagni di polvere, raggiunse il padre e chiacchierando gli chiese cosa avrebbero mangiato per cena quella sera.

Alla risposta del padre "pollo arrosto", la bambina si fermò impietrita, si girò a guardare gli animali che aveva appena conosciuto e chiese se erano proprio quei polli che avrebbero mangiato a cena arrosto. E il padre: "No, nessuno mangia questi polli. Ma, sì, i polli che mangiamo sono come loro." Al che la bambina rispose "Papà, non mangerò pollo per cena. Forse non lo mangerò mai più." Noi speriamo che crescendo abbia tolto quel "forse".

Jessica Walker, una studentessa quattordicenne che collabora con la sua famiglia nella gestione di un rifugio, conferma che molti dei loro visitatori hanno cambiato alimentazione. In aggiunta all'interazione con gli animali, ai visitatori vengono spiegati i retroscena degli allevamenti e vengono dati opuscoli sulla scelta vegan.

"Conoscere gli animali del rifugio aiuta ad abbattere gli spessi muri che ci disconnettono da quello che mangiamo; interagire con loro permette alla persone di vedere gli animali come ben più che oggetti", spiega Jessica. "Le iniziative come la nostra giocano un ruolo molto importante per far comprendere che gli animali d'allevamento sono qualcuno, non qualcosa."

I nostri materiali per fare il collegamento

Interagire con gli animali permette di "fare il collegamento" tra la carne e quegli animali. Pare ovvio che la carne arrivi da animali uccisi, ma questo collegamento è ben sepolto nella coscienza delle persone. Per portarlo allo scoperto bisogna che ci diamo da fare.

Poche persone visitano un rifugio, quindi dobbiamo raggiungere tutti gli altri in modi diversi.

Abbiamo svariati materiali informativi incentrati proprio sul "fare il collegamento", che puntano soprattutto sulla similitudine con gli animali d'affezione. Carne - animali d'allevamento - animali d'affezione. Questi sono i tre aspetti che colleghiamo.

In particolare, abbiamo una campagna che ti chiediamo di aiutarci a condividere: si intitola "Lo mangi di baci".

In questa campagna mostriamo gli animali "da amare" e quelli "da mangiare" vicini e spieghiamo che "La differenza la fai tu". Fai la differenza in negativo, quando uno lo mangi di baci e l'altro lo mangi arrosto. Ma sei in grado di fare la differenza in positivo se smetti di mangiarli e salvi loro la vita.

Abbiamo un volantino (nella versione con la coppia di animali gatto e pollo), una serie di manifesti con varie coppie di animali, e per ciascuno di questi anche la grafica da diffondere on-line. Aiutaci a diffonderli tutti, grazie!

Volantino - Lo mangi di baci/Lo mangi arrosto

Su un lato del volantino c'è la campagna "Lo mangi di baci", sull'altro un testo di approfondimento spiega che i polli sono animali interessanti e curiosi, intelligenti quanto i mammiferi, come i cani e i gatti. Spiega anche che sono gli animali d'allevamento più uccisi nel mondo, dopo i pesci, e invita a salvare loro la vita, smettendo di mangiarli.

Ordina il volantino »

Grafiche da diffondere on-line

Puoi scaricare le immagini di questa campagna nelle 4 diverse versioni, ciascuna con una coppia di animali. Utilizzale poi per la diffusione via mail e suo social, non tutte assieme, ma una ogni 10-15 giorni.

Scaricale qui:

Manifesti per affissioni

Anche i manifesti sono disponibili in 4 versioni diverse, con 4 diversi animali, e in vari formati: 70x100 cm, 100x140 cm, 140x200 cm e anche in formato orizzontale da 6x3 metri.

I manifesti vengono inviati gratuitamente a chi si impegna a organizzare un'affissione comunale nella propria città. Le affissioni non costano molto, e sono un ottimo modo di diffondere questo messaggio.

Guarda i manifesti »

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