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17/10/2018
E' noto che l'antibiotico-resistenza è un problema sanitario che si fa sempre più grave. La causa è l'uso smodato di antibiotici e tale pratica avviene soprattutto negli allevamenti di animali per l'alimentazione umana, dove gli antibiotici sono usati non tanto a scopo curativo quanto "preventivo" o di mero promotore dell'accrescimento più veloce degli animali.
Quel che succede è che, nel tempo, si formano nuovi ceppi di batteri inattaccabili dagli antibiotici esistenti, rendendo così impossibile contrastare l'infezione quando tali farmaci servono davvero per curare, con grave pericolo per la salute e con un significativo aumento del numero di decessi (nel 2011 nella sola Unione Europea, oltre 25.000 persone sono morte per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici).
I batteri che contengono il gene di antibiotico resistenza si diffondono dagli animali agli esseri umani attraverso la catena alimentare e di tale diffusione è responsabile il consumo di carne, latte, latticini e uova.
Ciò è confermato da uno studio italiano da poco pubblicato sulla rivista International Journal of Antimicrobial Agents: la ricerca ha lo scopo di studiare i microrganismi presenti nell'intestino umano (microbiota) per verificare se vi sono differenze a seconda del tipo di alimentazione seguito. In particolare, è stata quantificata la presenza di geni di antibiotico resistenza.
Quel che è stato trovato è che nell'intestino di chi segue un'alimentazione vegana la presenza di questi geni è significativamente inferiore rispetto a quella negli onnivori e nei latto-ovo-vegetariani, mentre è la stessa in onnivori e latto-ovo-vegetariani.
Esisteva il dubbio che anche i cibi vegetali potessero fare da tramite per i geni dell'antibiotico resistenza, dato che i liquami degli allevamenti spesso inquinano le falde acquifere e i terreni. Lo studio ha perciò voluto appurare se diete diverse fossero caratterizzate da un carico di geni di antibiotico resistenza diverso nell'intestino delle persone. E hanno concluso che è proprio così.
Le persone selezionate per lo studio non avevano fatto uso di antibiotici nei 12 mesi antecedenti lo studio e sono state divise in 3 gruppi: 26 vegani, 32 latto-ovo-vegetariani e 43 onnivori. Sono stati presi in considerazione geni che conferiscono resistenza a quattro classi di antibiotici: sulfamidici, tetracicline, amminoglicosidi e beta-lattamici.
La ricerca conferma quindi il ruolo degli alimenti di origine animale, non solo carne o pesce, ma anche latticini e uova, nella circolazione di geni di antibiotico resistenza, che rendono inefficaci gli antibiotici e impediscono di utilizzarli quando servono davvero.
Si tratta di uno dei tanti danni alla salute umana dovuto al consumo di ingredienti animali e della conseguente espansione della quantità di animali allevati, che si aggiunge agli altri ben noti: eccesso di grassi saturi, di colesterolo, di ferro, di proteine. Oltre all'uso di sostanze chimiche e farmaci, che si ritrovano nelle carni, nel latte e nelle uova. E oltre all'impatto ambientale enorme causato dagli allevamenti.
Evitare i cibi animali a favore di ingredienti vegetali è dunque il regalo migliore che possiamo fare a noi stessi, al pianeta e a tutta la società.
Fonte:
Assessing antimicrobial resistance gene load in vegan, vegetarian and omnivore human gut microbiota, Carmen Losasso, Andrea Di Cesare, Eleonora Mastrorilli, Ilaria Patuzzi, Veronica Cibin, Ester M. Eckert, Diego Fontaneto, Angiola Vanzo, Antonia Ricci, Gianluca Corno. International Journal of Antimicrobial Agents. Published online: August 3, 2018.
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"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.