08/04/2020
Siamo pieni di timori per "gli animali che portano malattie": i piccioni che vivono in città, i cani e i gatti, gli animali selvatici che ci danno fastidio. Come scusa per sterminarli diciamo che sono causa di zoonosi, cioè di malattie infettive che si diffondo dagli animali all'uomo.
Ma il coronavirus che ha dato origine al COVID-19 ci sta facendo capire nel peggiore dei modi che stiamo sbagliando: non sono gli animali liberi e lasciati in pace che portano malattie. Gli animali ci infettano quando distruggiamo il loro habitat, li catturiamo, quando li stipiamo in gabbie, li alleviamo in condizioni da incubo, li macelliamo per mangiarli.
È ormai assodato: il coronavirus che sta facendo così tante vittime nel mondo è partito da un mercato cinese in cui si vendevano animali selvatici di ogni specie, tenuti in condizioni indescrivibili di sofferenza e sporcizia, sottoposti a ogni genere di violenza, squartati sul posto e poi mangiati.
Il prof. Andrew Cunningham della Società Zoologica di Londra ha dichiarato, in una intervista al Guardian: "Gli animali vengono trasportati su lunghe distanze, stipati in gabbia. Sofferenti, immunodepressi, espellono ogni genere di patogeno".
La dottoressa Inger Andersen, Direttore Esecutivo dell'UNEP, il programma ambientale delle Nazioni Unite, ha affermato che "la natura ci sta mandando un messaggio", attraverso la pandemia del coronavirus e i cambiamenti climatici.
Non diamo la colpa ai cinesi, perché il resto del mondo non è migliore. La causa primaria delle zoonosi non è il consumo di carne di animali selvatici, ma il consumo di carne di qualsiasi animale. Gli allevamenti occidentali sono altrettanto pericolosi.
L'occidentale medio consuma il doppio di carne del cinese medio e più animali si allevano, maggiori sono le probabilità di far scoppiare epidemie come questa del COVID-19.
Gli allevamenti spesso fanno da "ponte" per il passaggio dei virus dagli animali selvatici all'uomo: gli animali selvatici hanno dei patogeni con cui convivono da sempre, così come ne abbiamo noi umani. Quando si distrugge il loro habitat, li si costringe a un contatto ravvicinato con la nostra "civiltà" (o forse meglio dire "inciviltà"?) e i contagi diventano più facili.
Se si aggiungono gli allevamenti, in cui gli animali sono stipati a migliaia in condizioni di sofferenza, ecco che questi animali sono facile preda di nuovi virus provenienti dai selvatici. Allora li sterminiamo con una violenza ancora più brutale e selvaggia di quella dei macelli: li bruciamo o seppelliamo vivi, a milioni. Ma nonostante questo, i virus passano sempre più spesso da loro agli esseri umani.
E sono gli allevamenti stessi tra le cause primarie di distruzione degli habitat: doppiamente colpevoli, dunque.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, il 75% delle nuove patologie infettive sono causate da virus che hanno fatto il salto di specie dagli animali all'uomo: Ebola, la SARS, la MERS. L'influenza aviaria, che si diffonde negli allevamenti di polli e altri volatili, e che si è ripresentata più volte in diverse forme. Il virus A/H1N1, originato nel 2009 negli allevamenti di maiali e di polli, e che ha ucciso oltre 570 mila persone in un anno e un milione in totale.
Gli scienziati sono preoccupati anche per gli allevamenti di bovini, una fonte di antrace, tubercolosi e altre malattie che possono dar luogo a epidemie mortali nell'uomo.
Ogni volta che acquistiamo prodotti animali, sosteniamo in modo attivo un sistema che continuerà a produrre pandemie e causare danni al pianeta in cui viviamo. E a infliggere violenze estreme sugli animali, esseri senzienti, che soffrono come noi.
Ma possiamo scegliere. Non dipende solo dai governi, dalle istituzioni, dai "potenti". Cosa mangiare dipende da noi.
Possiamo scegliere di non contribuire a mettere in pericolo la salute pubblica e la nostra. Possiamo mangiare bene e vivere in piena salute usando ingredienti vegetali nei nostri piatti, che di certo non causano pandemie e anzi prevengono le malattie principali cause di morte nei paesi industrializzati.
Facciamolo subito, rispondiamo al messaggio che la natura ci sta mandando: salviamo noi stessi, gli animali e il nostro pianeta.
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Fonti:
The Guardian, Coronavirus: 'Nature is sending us a message’, says UN environment chief, 27 marzo 2020
Sentient Media, Coronavirus Should Make You Reconsider Eating Meat
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"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.