02/03/2022
Tempo di lettura: 7 minuti
Ogni volta che si parla del problema dei test su animali per i prodotti cosmetici è come andare a sbattere contro un muro: tutti sembrano pensare che sia "un problema risolto".
Non è così, e l'abbiamo ripetuto fin dal 2013, quando è entrata in vigore la direttiva europea che vieta i test su animali per gli ingredienti dei cosmetici prodotti o venduti in Europa (con "cosmetici" non si intende solo il makeup, ma anche tutti i prodotti per l'igiene personale).
Intendiamoci: la direttiva sui cosmetici del 2013 è stata una bella vittoria, dopo decine di anni di battaglia. Ma non è stata una vittoria completa, perché rimangono scoperti alcuni casi. Per questo non si può dire che qualsiasi prodotto cosmetico che acquistiamo oggi sia cruelty-free (lo spieghiamo meglio più avanti nella sezione di domande e risposte).
La situazione, anziché migliorare nel tempo, è andata purtroppo peggiorando, perché il famigerato "progetto REACH" richiede una serie di nuovi test sulle sostanze chimiche, che siano usate nei cosmetici o in altri settori. E questi test saranno fatti su animali. Parliamo di milioni di animali, sottoposti a sofferenza estrema e poi uccisi.
In barba al divieto, verranno ri-testati su animali anche ingredienti in commercio da decine di anni.
L'Eurogroup for Animals, PETA Germania, Viva! e altre associazioni europee hanno lanciato nell'estate del 2021 una petizione o, più precisamente, una "iniziativa popolare dei cittadini europei" per chiedere che il divieto di test su animali per tutti gli ingredienti usati nei cosmetici sia fatto valere sempre, nel rispetto del volere dei cittadini e dei legislatori europei.
Continua a leggere, e troverai:
Come firmare la petizione e che cosa essa chiede esattamente. È importante firmare subito, in Italia siamo solo al 22% della soglia minima necessaria.
Una serie di FAQ (domande frequenti) che spiegano in breve perché NON è vero adesso (e non lo sarà chissà per quanto tempo) che un qualsiasi prodotto cosmetico acquistato in Europa è cruelty-free.
Maggiori informazioni sui nuovi test che intendono fare sugli animali e sul perché sono assurdi e inutili, oltre che eticamente condannabili.
Vai alla pagina dell'iniziativa europea e dai il tuo sostegno con questi pochi semplici passi:
Seleziona la lingua sul fumetto blu in alto a destra, se necessario.
Dal menù a discesa scegli la nazionalità.
Spunta le 2 caselle sottostanti.
Si attiveranno sotto 2 grandi bottoni blu: clicca il primo, con la scritta "Compila il modulo".
Inserisci tutti i dati e poi premi il bottone "Sostieni".
In breve, la petizione chiede di:
proteggere e rafforzare il divieto di sperimentazione sugli animali per i prodotti cosmetici, in modo che in nessun caso e per nessun motivo gli ingredienti usati nei cosmetici siano sperimentati su animali;
modificare il regolamento UE sulle sostanze chimiche in modo che non sia richiesta la sperimentazione animale;
modernizzare la scienza in UE impegnandosi in una proposta di legge che pianifichi la progressiva eliminazione della sperimentazione animale nell'UE prima della conclusione dell'attuale legislatura.
Firma subito, c'è tempo solo fino a metà agosto di quest'anno e l'Italia è molto indietro nell'adesione: siamo solo al 22% della soglia minima.
No, per 2 motivi:
Solo se gli ingredienti sono usati esclusivamente nei cosmetici il divieto di test su animali è applicato. Se invece un ingrediente è usato anche in altri prodotti, non cosmetici, può essere testato su animali, anche dopo il marzo 2013. I cosmetici in vendita oggi possono benissimo contenere ingredienti testati su animali, basta che tali ingredienti siano usati anche in prodotti di tipo diverso.
Anche per gli ingredienti di esclusivo uso nei cosmetici, le aziende produttrici effettuano test su animali, se vendono al di fuori dell'UE. Per esempio, se una azienda decide di vendere in Cina, addirittura il prodotto finito sarà testato su animali.
No, serve a verificare che il prodotto sia davvero cruelty-free. Il logo si può mettere o meno sulla confezione.
Se come consumatori vogliamo evitare di incrementare i test su animali, l'unico modo per farlo è scegliere solo le aziende che hanno aderito allo Standard cruelty-free di Cruelty Free International: esso prevede l'uso di ingredienti non testati su animali dopo una certa data fissa, sia per gli ingredienti di esclusivo uso cosmetico, sia per quelli usati anche in altri settori.
Inoltre lo Standard esclude le aziende che testano su animali per il mercato extra-UE.
No, perché le altre certificazioni riguardano solo l'origine animale o meno degli ingredienti o l'uso di prodotti animali nella lavorazione, ma NON controllano i test su animali. Questo è un settore specifico e complesso.
Per i detersivi il divieto che in teoria vale per i cosmetici NON vale proprio, quindi bisogna ancora fare riferimento alle aziende che hanno aderito allo Standard Internazionale cruelty-free, valido anche per i detersivi, non solo per i cosmetici.
L'elenco delle aziende lo trovi sul sito del Comitato VIVO per un consumo consapevole.
La Commissione Europea e l'ECHA (l'agenzia europea per le sostanze chimiche) hanno annunciato che richiederanno l'uso di animali anche per le sostanze usate esclusivamente nei cosmetici, per i test necessari al progetto REACH.
Questo progetto prevede il test di tutte le sostanze chimiche messe in commercio prima del 1981 (anno in cui è entrato in vigore l'obbligo di classificare ed etichettare le sostanze secondo la loro pericolosità, attraverso test su animali).
Lo scopo dichiarato è quello di valutare la pericolosità di queste sostanze per l'ambiente e per i lavoratori. Da molti anni le organizzazioni antivivisezioniste stanno lottando affinché questi nuovi test siano fatti senza animali, ma finora senza esito positivo.
Come spiegato nelle FAQ, già adesso sono richiesti test su animali per gli ingredienti di non esclusivo utilizzo nei cosmetici, cioè gli ingredienti che sono usati sia nei cosmetici che in altri prodotti.
Questa nuova presa di posizione della Commissione e dell'ECHA implica un ulteriore aumento dei test per i cosmetici e di fatto un annullamento del divieto del 2013.
In aggiunta, un'altra agenzia europea (ECSS) intende modificare la legislazione sui cosmetici e potenzialmente introdurre nuovi requisiti per i test: a farne le spese saranno di nuovo gli animali.
Questa agenzia (ECSS), in linea con l'European Green Deal, si propone di raggiungere un ambiente senza sostanze tossiche, per proteggere i cittadini e la natura con la creazione di sostanze sicure e sostenibili.
Benissimo, ma questa visione positiva cozza con l'uso di test su animali: sono inaffidabili, non rilevanti per la salute umana, non sono validati attraverso standard moderni (specie quelli per rilevare le sostanze cancerogene e gli interferenti endocrini). Con l'uso di animali, questo progetto, potenzialmente utile e lodevole, è destinato a fallire.
L'iniziativa europea dei cittadini si schiera contro l'uso di animali per tutti i test di tossicità (per i cosmetici e per tutti gli altri prodotti) e richiede una modernizzazione della scienza nell'UE.
In definitiva, sono 3 le azioni che puoi intraprendere in questo momento:
Firmare la petizione sul sito dell'Unione Europea, per chiedere che questo test vengano davvero aboliti, senza alcuna deroga: bastano 2 minuti per farlo;
Acquistare solo prodotti che aderiscono allo Standard cruelty-free con una certificazione oppure auto-certificazione apposita che riguarda solo i test su animali; guarda la lista aggiornata sul sito di VIVO - Comitato per un consumo consapevole.
Informare le persone sul tema, perché quasi tutti sono convinti che tutti i cosmetici usino ingredienti non testati su animali. Invita i tuoi conoscenti a leggere questo articolo, basta inviare il link al questa pagina che stai leggendo.
Fonti:
Iniziativa Europea dei cittadini: "Salvare i cosmetici cruelty-free: impegnarsi per un'Europa senza sperimentazione animale".
Dossier di approfondimento dell'iniziativa (in inglese).
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"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.