16/12/2020
Tempo di lettura: 7 minuti
Una battuta che potrebbe vincere il premio dell'anno dell'assurdità: "Quando il bestiame è allevato a pascolo, aumenta la biodiversità delle piante e del suolo. I bovini e l'ecosistema coesistono, anzi, hanno bisogno l'uno dell'altro".
La battuta viene da uno spot pubblicitario canadese, creato da una catena di fast food con lo scopo di pubblicizzare i suoi nuovi hamburger, fatti con carne di animali allevati a pascolo.
Fanno credere che l'allevamento di bovini sia addirittura necessario per la salute del pianeta e che consumare i loro nuovi hamburger "ecologici" sia utile per combattere il cambiamento climatico.
Triste, scandaloso, vergognoso? Certo, ma in Italia non siamo da meno: ricordiamo gli spot pro-carne di 2 anni fa, finanziati anche coi soldi delle nostre tasse attraverso il Ministero delle politiche agricole, che, con una faccia tosta invidiabile, sostenevano amenità molto simili, come:
consumare carne bovina italiana può considerarsi sostenibile per l'ambiente e il territorio;
le tecnologie usate negli allevamenti contribuiscono alla fertilità dei terreni;
gli allevamenti limitano i dissesti idrogeologici e preservano la biodiversità.
Il dr. Jason Hannan, professore associato presso l'università canadese di Winnipeg, ha dichiaro: "L'idea che la terra abbia bisogno dell'allevamento di bovini non è solo un'assurdità pseudo-scientifica, ma è anche pericolosa, perché fa credere che mangiare carne significhi aiutare l'ambiente, mentre è vero l'esatto opposto."
La carne da animali allevati a pascolo in realtà produce emissioni di gas serra ancora maggiori di quelle, già altissime, degli allevamenti convenzionali. Inoltre, se con gli stessi consumi di oggi si dovesse passare agli allevamenti a pascolo, servirebbe il 270% di terreno in più, quasi il triplo, il che implicherebbe una deforestazione ancora più selvaggia di quella attuale. [1-3]
Se dal punto di vista scientifico è noto e incontestabile che la carne da animali a pascolo non risolve i problemi ambientali, ma anzi li peggiora, com'è possibile che venga pubblicizzata come "sostenibile" e che il pubblico ci creda?
È possibile perché l'industria zootecnica è il burattinaio e troppe persone sono pronte a fare da burattini e lasciarsi imbrogliare, pur di mettersi a posto la coscienza e continuare a mangiare come prima. Per non far parte di questa maggioranza, ascoltiamola, la nostra coscienza; ci aiuta a non venire manipolati da un'industria che vuole solo continuare a guadagnare.
I consumi di carne rossa, quella di manzo per prima, hanno visto un declino negli ultimi anni, prima per ragioni salutistiche, poi per ragioni ecologiste. Non che le altre carni siano migliori: sono tutte dannose per la salute allo stesso modo e tutte hanno un impatto ambientale molto più alto dei cibi vegetali.
Ma la carne di manzo è quella che ha avuto il maggior declino nei consumi e quindi l'industria ha tirato fuori dal cilindro la "carne sana e sostenibile" degli animali allevati a pascolo, per convincere i più salutisti ed ecologisti.
Con la sua pubblicità pervasiva, attiva in tutto il mondo, questa industria ci fa credere di essere parte della soluzione anziché del problema dei cambiamenti climatici. Promette alle persone che, con la carne "da pascolo", possono andare avanti a mangiarne come prima, senza danni al pianeta.
Ma c'è un altro aspetto che l'industria zootecnica nasconde dietro ai discorsi sul metodo di allevamento: il fatto che la fine degli animali è sempre la stessa, il macello. Che vengano da un capannone o da un pascolo, gli animali alla fine vengono tutti sgozzati e tagliati a pezzi.
"L'industria si è inventata un mito potente e insidioso, che promette proprio ciò che la gente vuole credere", conclude il prof. Hannan, autore del libro Meatsplaining - l'industria dell'allevamento e la retorica della negazione.
Il mito della carne ecologica è un ulteriore ingranaggio nell'enorme macchina dell'inganno usata per vendere prodotti dannosi per la nostra salute e per il pianeta e mortali per i miliardi di animali allevati.
Non lasciarti ingannare dai burattinai, che per i loro profitti sostengono tesi impossibili. L'unica alimentazione sostenibile, che non fa del male a nessuno, è quella 100% vegetale. La transizione è facile: prima la si fa, meglio si sta.
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Fonte: Sentient Media, How Grass-Fed Beef Is Duping Consumers, Again
References
1. Herrero, M., Henderson, B., Havlík, P. et al. Greenhouse gas mitigation potentials in the livestock sector. Nature Clim Change 6, 452–461 (2016). DOI: 10.1038/nclimate2925
2. Michael Clark, David Tilman, Comparative analysis of environmental impacts of agricultural production systems, agricultural input efficiency, and food choice, June 2017Environmental Research Letters 12(6):064016, DOI: 10.1088/1748-9326/aa6cd5
3. Matthew N Hayek and Rachael D Garrett 2018 Environ. Res. Lett. 13 084005
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"Mamma, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.