Condividi:
14/03/2018
di Marina Berati
Mai come oggi si parla di scelta vegan... e mai come oggi chi ne parla ne ignora il significato.
Purtroppo non si tratta di una mera questione terminologica, ma di sostanza, e che sostanza: la vita stessa degli animali, la loro libertà e il loro benessere.
Essere vegan significa rispettare gli animali, in qualsiasi campo, e quindi non accettare che venga loro causata sofferenza o che vengano uccisi, per nessun motivo; e comportarsi di conseguenza nella propria vita quotidiana, evitando di far loro del male.
Il non mangiare carne, pesce, latticini, uova e miele discende da questa motivazione, ne è un effetto. Non ne è la causa. Non è vero l'assunto "Non mangio ingredienti animali, quindi sono vegan". E' vero invece: "Scelgo di essere vegan perché rispetto gli animali e non voglio che sia fatto loro del male; quindi, tra le altre cose, non mangio carne, pesce, latticini, uova e miele perché per produrre questi 'ingredienti' gli animali vengono uccisi". Questo è il vero significato della scelta vegan.
Questa semplice realtà mi pare essere ancora sconosciuta ai più.
Da una parte c'è ancora chi ha le idee così confuse da considerare la scelta vegan una pratica quasi esoterica, ma si tratta di una minoranza; dall'altra c'è chi è convinto che si basi su una serie di "regole" calate dall'alto di cui non conosce la logica; e infine c'è la maggioranza, che crede si tratti di una "dieta" per vivere sani. Certo, con una dieta 100% vegetale si vive sani, ma questo non ha nulla a che vedere con la scelta vegan.
E' proprio da quest'ultima convinzione che derivano i malintesi più dannosi ed è proprio questo il caso di tante persone che si definiscono vegan senza minimamente esserlo.
Intendiamoci: che aumenti il numero di persone che seguono un'alimentazione 100% vegetale, qualsiasi sia la loro motivazione, va benissimo, perché si tratta sempre e comunque di animali in meno negli allevamenti, quindi meno sofferenza, minor numero di uccisioni. Per lo stesso motivo, è positivo che ci siano persone che riducono di molto gli ingredienti animali, pur rimanendo purtroppo onnivori.
Ma questo non giustifica l'utilizzo della parola "vegan" a sproposito per indicare chi semplicemente segue un'alimentazione 100% vegetale senza motivazioni etiche: in questo caso il significato sarebbe completamente stravolto, perché così avremmo anche "vegan" favorevoli alla sperimentazione animale; "vegan" che indossano pellicce; "vegan" che frequentano spettacoli con sfruttamento di animali; "vegan" che alimentano il commercio di animali d'affezione anziché adottarli. E così via.
Il termine "vegan" è una parola inventata relativamente di recente (nel 1944), con la fondazione della Vegan Society inglese, e deriva dalla semplice esclusione della parte centrale della parola "vegetarian", a indicare che ci si voleva allontanare da una scelta, quella latto-ovo-vegetariana, che continuava a uccidere animali e infliggere loro sofferenze estreme. La Vegan Society ha poi definito con la maggior precisione possibile che il significato della scelta vegan è quello di rispettare gli animali, in ogni ambito.
Il termine "vegan" è di recente conio, certo, ma la scelta, le sue motivazione e il suo significato no, in quanto anche la parola "vegetariano" indicava in origine un'alimentazione 100% vegetale; ancora prima - parliamo di oltre 2500 anni fa - esisteva il termine "Pitagorico" per indicare chi si nutriva di vegetali. Chi si nutriva anche di ingredienti animali indiretti veniva definito latto-ovo-vegetariano.
Col tempo, la parola "vegetariani" è stata sempre di più usata, nel linguaggio comune, per indicare invece i latto-ovo-vegetariani (mentre nella terminologia scientifica, oggi il termine "dieta vegetariana" indica tutto l'insieme di diete basate sui vegetali, dalla latto-ovo alla vegetariana stretta). Inoltre, questi termini non hanno mai fatto distinzione sulle motivazioni della scelta, indicando soltanto il risultato finale, cioè il nutrirsi di una determinata categorie di cibi, senza spiegare se per motivi etici, di salute, religiosi o altro.
Pertanto, è stato necessario coniare un nuovo termine, "vegan": una persona vegan dà valore alla vita degli animali, non li vede come cose, come strumenti, come macchine. Questa è la differenza con chi non è vegan. Non ci sono dubbi sul significato della parola 'vegan', dato che è stata inventata appositamente per indicare questo.
Non si vince una medaglia a essere vegan, né si guadagna qualcosa, se non la gioia di non fare del male. Non c'è dunque davvero alcuna ragione per volersi a tutti i costi definire tali quando non lo si è. Invece,
Il mio invito a tutti coloro che scelgono una DIETA 100% vegetale, è di fare qualche passo in più e informarsi sulle sofferenze degli animali, negli allevamenti così come in ogni altro luogo di prigionia. Far scattare la propria empatia, far risvegliare il proprio senso di giustizia, e capire, sentire, che c'è molto di più dietro alla reale scelta vegan rispetto a una mera scelta dietetica. E diventare vegan davvero.
Dopotutto, avendo già cambiato modo di mangiare, non ci saranno le solite resistenze dovute al non voler cambiare le proprie abitudini quotidiane. Quindi sarà più agevole compiere tale scelta.
Puoi informarti in diversi modi:
Hai un sito o un blog? Se vuoi in pochi secondi puoi avere un box con le ultime notizie di AgireOra aggiornate in tempo reale per i tuoi visitatori. Leggi come inserire il Box Notizie sul tuo sito!
Iscriviti alla Mailing list
Iscrivendoti accetti l'informativa sulla privacy.
"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.